LA SENTENZA
Narcotizzò la derubata. Condannata a 3 anni
Rischiò di uccidere la settantottenne cardiopatica per racimolare pochi valori: ladra seriale nomade punita
Nessuno sconto per la zingara quarantaquattrenne che narcotizzò e derubò un’anziana, dopo essersi introdotta subdolamente nel suo appartamento.
Il gup Nicoletta Guerrero ha condannato Vesna Vuijcic a tre anni di reclusione, nel frattempo la nomade ha risarcito mille euro alla vittima, una settantottenne cardiopatica che quel giorno - era il 4 luglio - venne addirittura ricoverata in ospedale.
L’irruzione nell’appartamento della pensionata, in viale Boccaccio, avvenne intorno alle 10.30. La nomade di origine serba - pregiudicata e disoccupata - si presentò alla bustese spacciandosi come carissima amica della figlia.
«Le preparo una tisana terapeutica che fa miracoli per il cuore», le disse mostrandosi affettuosa e gentile e poi si mise a trafficare in cucina.
Senza farsi accorgere Vesna Vuijcic sciolse nella bevanda un sonnifero ad azione immediata.
Alla pensionata venne subito una profonda sonnolenza e la malvivente non perse tempo: in camera da letto fece razzia di monili, preziosi e dei circa 200 euro che l’anziana aveva nella borsa per le piccole spese.
Il piano della zingara si stava svolgendo senza intoppi, ma per sua sfortuna sul pianerottolo passò un vicino di casa che, vedendo la porta dell’alloggio socchiusa, si insospettì. Dette uno sguardo all’interno e vide la settantottenne stesa a terra, sul pavimento della cucina e, spaventatissimo, chiamò il 112.
La pattuglia dei carabinieri riuscì ad arrivare mentre la zingara scappava rapidamente scendendo le scale, i militari la bloccarono e la perquisirono.
Addosso aveva la refurtiva innanzitutto, e poi le confezioni di narcotico che a quanto pare usava abitualmente per mettere fuori gioco i soggetti deboli che andava a derubare a domicilio.
La quarantaquattrenne serba è a dir poco seriale.
Il 5 agosto del 2002 venne fermata dai militari di Diano Marina mentre elemosinava esibendo un foglio col timbro della parrocchia Santa Maria del Soccorso di Roma che recava la richiesta dattiloscritta di aiuto economico per un’operazione ai reni in un ospedale pediatrico di Berna: impietosiva i bagnanti raccontando che la sua bimba di quattordici mesi dovesse subire un intervento ai reni della Kinderklinik svizzera. Era tutto falso, la clinica neppure esiste.
Durante la perquisizione della sua camera dell’albergo ad Alba di Imperia, vennero sequestrati altri trentatré fogli dattiloscritti e 775 euro in banconote di piccolo taglio, considerate frutto della questua.
A Milano, nel 2009, si fece aprire la porta da un anziano e dopo averlo distratto gli prese il portafogli.
Ad Arcisate truffò una pensionata, sempre a Milano invece, ad aprile del 2010 la polizia la trovò in un appartamento di via Procaccini e la arrestò per furto: Vesna aveva suonato a una famiglia raccontando di lavorare per i vicini del piano di sopra che in quel momento non c’erano. Chiese di ospitarla in attesa che arrivassero, si fece offrire un caffè e per gratitudine spolverò i soprammobili, rubando 200 euro.
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