SERIE D
Varese, primo contatto
Via al dialogo, settimana prossima incontro tra le parti
Dal silenzio al contatto. Dalle accuse reciproche alle prove di dialogo. Dopo la tempesta di conferenze stampa, comunicati e accuse pesantissime, venerdì maggioranza e minoranza del Varese Calcio sono tornate - virtualmente - a guardarsi negli occhi. I rispettivi rappresentanti legali si sono infatti sentiti fissando un appuntamento per la prossima settimana.
Nulla trapela sul contenuto della telefonata né sulle modalità dell’incontro che, presubilmente, dovrebbe tenersi tra lunedì e mercoledì. Ma, vista la grave situazione in cui versa il club, un tenue raggio di luce torna a filtrare attraverso le finestre della sede biancorossa di piazzale De Gasperi.
Il giorno dopo l’attacco frontale di Gabriele Ciavarrella ed Enzo Rosa, presidente e socio fondatore del Varese Calcio, nel rapporto con i destinatari delle accuse si potrebbe dunque riaprire uno spiraglio. Ma il condizionale è d’obbligo.
Il direttore generale Paolo Basile e il vicepresidente Aldo Taddeo non rispondono pubblicamente, ma è evidente come prima o poi la situazione andrà sbloccata, anche perché con il passare del tempo aumenta il rischio che il Varese Calcio, fondato nell’agosto del 2015 dopo il cracdel Varese 1910, vada a sua volta incontro al fallimento.
I soci di minoranza hanno fatto chiarezza sulla situazione debitoria parlando di un debito di circa 300mila euro tra fatture insolute e rimborsi spese da pagare, addossando la responsabilità alla maggioranza che invece, nel comunicato diffuso due settimane fa, aveva spiegato di aver ottemperato ai propri obblighi. Dove sta la verità? Basile e Taddeo sono in possesso dell’80 per cento delle quote del Varese, una percentuale che Ciavarrella e Rosa - forti del diritto di prelazione e considerate le promesse non mantenute - vorrebbero che venisse restituita loro per poter ripartire con nuove figure, nuovi imprenditori e vecchi amici già contattati.
L’appuntamento dal notaio per mettere tutto nero su bianco è saltato e nel frattempo d.g. e vicepresidente si sono affidati all’avvocato Cesare Di Cintio, noto legale nell’ambito calcistico. Quale sarà la via per sbrogliare la matassa è ancora difficile da ipotizzare. La speranza, a questo punto, è nella squadra stessa, chiamata a reagire, a non mollare e, soprattutto, a imporsi in questo difficile campionato di Serie D contro tutto e contro tutti. Ma, come affermato dal presidente Ciavarrella, «il campionato da vincere è esistere».
Dunque, la missione degli uomini di Ciccio Baiano è di non mollare psicologicamente. E il primo banco di prova sarà già domenica 26 con lo scontro diretto contro la Caronnese: si giocherà al “Franco Ossola”, sull’erba curata da anni dalla ditta Vanoni il cui nome è il primo nella lista dei creditori del Varese Calcio e che non sembra più disposta ad accettare la situazione.
«Non si può chiederci l’impossibile - lo sfogo di Daniele Vanoni su facebook -. A fine mese non posso remunerare a suon di speranze un mio dipendente; non ho più la capacità economica. Ora siamo impossibilitati ad andare oltre».
© Riproduzione Riservata