CASORATE
Velocità, rivoluzione sul Sempione
Il sindaco ha dato il mandato al capo dei vigili urbani per alzare i limiti: si punta ai 60 all’ora
«Il limite dei 50 chilometri orari sul Sempione è troppo basso». Lo ha ripetuto come un mantra il sindaco Dimitri Cassani (Ncd) quando dai banchi d’opposizione divenne uno dei principali antagonisti della Panda bianca che multava migliaia di automobilisti, facendo incassare al Comune fino a un milione di euro all’anno. In orario serale (perché la famigerata macchina della Igea parcheggiata a lato della strada con a bordo il rilevatore di velocità faceva anche gli straordinari in notturna) bastava “sfrecciare” a 64 chilometri orari per trovarsi nella cassetta delle lettere la foto della propria auto e un bollettino da pagare superiore ai 200 euro. L’apice si raggiunse nel 2013, dopodiché le indagini della magistratura portarono al sequestro dell’autovelox e le polemiche si placarono. Quattro anni dopo Cassani è sindaco di Casorate e non si rimangia le parole dette da combattivo rappresentante di minoranza, ovvero che «l’autovelox in quel modo serviva soltanto a fare cassa», ma soprattutto che il limite di velocità sul Sempione è troppo basso. A cinque giorni dalla sentenza di primo grado che condanna a sei anni per corruzione l’allora comandante dei vigili Caterina Buffardeci proprio per l’appalto con la Igea riguardante il noleggio dell’autovelox, ecco dunque la novità. «Ho dato mandato al nuovo comandante della polizia locale Raffaele Gullà di mettere in atto tutte le procedure necessarie per alzare il limite di velocità sul Sempione». Ripristinarlo a 70 chilometri orari, così com’era vent’anni fa, appare improbabile e rischia di creare l’effetto opposto dando un messaggio sbagliato agli automobilisti. «Il codice della strada - rende noto il primo cittadino - ora prevede anche i 60 chilometri all’ora, credo sia la soluzione migliore».
Si tratta di una scelta che va inquadrata come una sorta di tentativo di riappacificazione dato che la vicenda autovelox, secondo Cassani, «ha incrinato il rapporto di fiducia tra il Palazzo e la popolazione».
Non tardano ad arrivare le reazioni di Giuseppina Quadrio, al vertice dell’amministrazione casoratese all’epoca della Panda bianca. Cassani, due giorni fa, fu durissimo nei suoi confronti («La parte politica non compare a livello giuridico, ma la responsabilità politica è grossa come un macigno: come opposizione sollevammo più volte i nostri dubbi sul modus operandi e loro avevano il diritto e dovere di intervenire»), ma lei risponde a tono. «Mi fa piacere innanzitutto sapere per voce dell’attuale sindaco che le modalità con cui veniva svolto il servizio autovelox erano corrette, tant’è vero che lui stesso ha invitato ancora una volta a pagare chi ancora non l’avesse fatto». In effetti Buffardeci dall’accusa di truffa è stata assolta e la condanna riguarda la corruzione e l’abuso di ufficio, due reati che nulla hanno a che vedere sul come veniva utilizzato l’autovelox. «Ricordo inoltre che noi, di fronte a un’ipotesi di reato tanto grave come la corruzione, decidemmo immediatamente di costituire il Comune come parte civile al processo. Non fu un modo per accusare qualcuno, bensì un atto a tutela dell’ente». E conclude: «Da ex sindaco mi permetto di ricordare a Cassani che il sindaco è una figura super partes che dovrebbe avere grande dignità. E mi fermo qui». Non si ferma invece il suo vice, Tiziano Marson (Pd), attuale capogruppo di opposizione. «Proprio la sua giunta, un anno fa, ha raggiunto con la Igea un accordo tombale, arrivando addirittura a siglare un accordo secondo cui era il Comune a dover dare, cosa che ha fatto, 28mila euro alla società. Come può fare accordi con la Igea e poi dire pubblicamente certe cose? La responsabilità politica sarà la sua, non venga a scaricarla su di noi».
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