L’ANALISI
La pizza più “salata” è a Varese
Studio sui prezzi: fino a 11,58 euro per Margherita e bevanda. I ristoratori: «Assurdo»
Si mangia in provincia di Varese la pizza più “salata” d’Italia: o almeno ne è sicura l’associazione “Napoli Pizza Village”, l’evento che torna dal 17 al 25 giugno sul lungomare Caracciolo di Napoli.
Non è la prima volta che indagini nazionali, anche di altri enti, fotografano questa situazione, parlando di prezzi alle stelle nei confini provinciali.
Infatti - si legge sull’Ansa - il prezzo medio di un menu base con una Margherita e una bevanda è di circa 9,22 euro nella maggior parte delle città italiane considerate ma a Napoli si scende a 6,73 euro, in assoluto la città più conveniente, seguita da Palermo con 7,53 euro, Vercelli con 7,69 euro e Cagliari con 7,75 euro.
La città con le pizzerie più care è invece Varese, dove per gustare una pizza si arriva fino a 11,58 euro.
Osservando la classifica, le prime 20 province con il prezzo più basso si trovano al centro nord Italia: Livorno si classifica quinta con 8,04 euro, seguita da Rovigo con 8,09 euro, Belluno con 8,15 euro, Brescia con 8,23 euro, Alessandria con 8,27 euro, Ascoli Piceno con 8,34 euro, Udine 8,42 euro, Verona con 8,61 euro e Rimini con 8,84 euro.
La Città Giardino farebbe dunque eccezione anche rispetto alle altre “cugine” del Nord.
Ma gli addetti ai lavori delle Prealpi non ci stanno.
«Non è assolutamente vero e lo dico anche da normalissima consumatrice e frequentatrice dei nostri locali - dice Antonella Zambelli di Fipe Varese, la Federazione pubblici esercizi di Confcommercio-Ascom -. Varese ha i prezzi delle altre città del Nord Italia. È impossibile però generalizzare: chi vuole la qualità, magari è disposto a spendere qualche euro in più. Il servizio, i prodotti di prima scelta hanno un costo. La spesa bassissima è spesso collegata alla minima qualità».
La pensa così anche lo storico pizzaiolo gaviratese Leone Coppolo, campione del mondo di pizza acrobatica e presidente dell’Associazione pizzaioli varesini di Aime.
«Noi cari? Impossibile: i nostri locali non sarebbero così pieni - ribatte -. Invece il sabato sera non si trova un angolo libero e le famiglie sono libere di gustarsi una buona pizza spendendo il giusto. È un piatto democratico, adatto a tutti i portafogli: una Margherita costa 5 euro, poi si può arrivare fino a 14 se si scelgono i frutti di mare o gli ingredienti più ricercati, ma questo fa parte della libertà di scelta».
Coppola si dice dunque scettico per la classifica.
«I prezzi a Varese - dice - sono concorrenziali fra operatori e fra territori, infatti è un momento positivo per la categoria. Noi stiamo lavorando per garantire la massima qualità: semmai siamo fra i primi per le eccellenze che proponiamo. E di questo dobbiamo essere fieri».
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