L’INIZIATIVA
Don Mazzi e la casa dei giovani
Il sacerdote anticipa i temi del dibattito sugli adolescenti e sull’impiego di Villa Calderara che si terrà a Gallarate: «Mancano i padri, servono poche regole e dolcezza»
Chi sono i giovani e cosa si può fare per loro? Se lo chiede anche don Antonio Mazzi, prete di frontiera, fondatore di Exodus, ospite oggi, giovedì 16 marzo, della redazione de La Prealpina per presentare il confronto di lunedì al teatro Condominio quando, "punzecchiato" dal nostro Silvestro Pascarella, si troverà al fianco Nino Caianiello per affrontare proprio il tema dell’emergenza giovanile.
All’editrice Daniela Bramati e al direttore de La Prealpina Maurizio Lucchi, affiancati dall’assessore regionale Luca Marsico e dal responsabile locale di Exodus Roberto Sartori, dal coordinatore forzista di Gallarate, Roberto Bilardo, il sacerdote ha spiegato che «Villa Calderara sarà il nostro punto di riferimento».
Qui nasceranno - se tutto andrà come don Mazzi si augura - tutte quelle attività in grado «di andare oltre l’oratorio» e di fornire un supporto fondamentale per i giovani, per le famiglie e per la scuola. Ovvero i tre poli attorno ai quali, proprio a Gallarate, don Mazzi vuole costruire una riflessione aperta, un laboratorio di idee costante per sfornare progetti concreti da realizzare nei centri già aperti (per adesso cinque sui quaranta che fanno capo a Exodus) e dedicati ai giovani. Cioè al futuro.
Un futuro che - per don Mazzi - ha bisogno di un presente forte, cioé «dalla presenza dei padri, oggi più che mai necessari nel fissare poche regole, ma chiare e nell’accompaganre i figli con fermezza ma anche con dolcezza».
Servizio sulla Prealpina di venerdì 17 marzo.
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