IL CASO
Largo Flaiano, non pervenuto
Otto strade, nessun segnale: i silenzi del Comune e la protesta degli automobilisti
L’assessore ai lavori pubblici? Non pervenuto.
Il sindaco? Silente, forse perplesso, o forse solo distratto.
L’ufficio comunicazione di Palazzo Estense? Privo di notizie e senza apparente possibilità di ottenere informazioni dai “governanti” o dai tecnici comunali.
Sul “caso” di largo Flaiano, incrocio viabilistico tra i più complessi all’ingresso della città, abbandonato a un degrado sempre più evidente, l’esecutivo di centrosinistra sembra non avere risposte, al di là di un generico «forse qualcosa è previsto nel piano delle manutenzioni stradali».
Troppo poco per i varesini che ancora nei giorni scorsi hanno segnalato la totale assenza di segnaletica orizzontale e la conseguente pericolosità di uno snodo viabilistico attraversato ogni giorno da migliaia di veicoli. Due carreggiate a tre corsie su cui auto, motociclette e furgoni si sfiorano a causa di repentini cambi di direzione, favoriti proprio dall’assenza di delimitazioni di corsie, frecce direzionali e linee d’arresto. Insomma: un caos quotidiano, a cui si potrebbe porre rimedio con un po’ di vernice bianca e gialla (quest’ultima necessaria per rendere visibili i percorsi preferenziali per i taxi e gli autobus di cui restano solo tracce indecifrabili).
La richiesta di intervento è sul tavolo di Andrea Civati, assessore con delega ai Lavori pubblici, e anche il sindaco Davide Galimberti risulta «essere stato informato». Nulla tuttavia s’è mosso. Non una dichiarazione, non un annuncio, non un impegno, per quanto generico. Eppure largo Flaiano, il ponte sopra la ferrovia allo sbocco dell’Autolaghi, è porta d’ingresso in città. Eppure vi si affacciano ben otto strade, tra le più “trafficate”.
«Non intervenire e lasciare uno svincolo come questo e semafori senza segnaletica orizzontale significa assumersi la responsabilità morale di un incidente che prima o poi accadrà» si lamentava ancora ieri un residente, costretto ad attraversare a piedi su “zebre” a dir poco fatiscenti e ad ascoltare i colpi di clacson che puntualmente sottolineano svolte «proibite ma incolpevoli in assenza di indicazioni chiare». Intanto sul fronte della viabilità e della manutenzione stradale starebbero per attivarsi i gruppi di opposizione. Per dare voce a una richiesta di intervento che, evidentemente, in via Sacco nessuno sembra disposto a raccogliere.
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