CON IL FAI
Dal Sacro Monte a Villa Panza, piccoli ciceroni crescono
Il maltempo non ferma le Giornate di Primavera con gli studenti. A Varese al centro dell’attenzione la Chiesa dell’Immacolata Concezione
Due mezze giornate di sole primaverile intervallate da mezza giornata di pioggia autunnale. Come dire luci e ombre sulle Giornate Fai di Primavera, con un saliscendi di visitatori condizionato dalla spiccata variabilità meteorologica.
In città è stata al centro dell’attenzione la Chiesa dell’Immacolata Concezione alla Prima Cappella. Quattro secoli abbondanti di storia, di arte e di fede raccontati dagli apprendisti ciceroni del liceo classico Cairoli per quella che, pur essendo la “porta d’ingresso” alla Via Sacra, il più delle volte viene trascurata da pellegrini e turisti anche perché la trovano aperta solo per le messe domenicali. Un peccato, perché l’impianto scenografico è di notevole impatto grazie alle statue di Francesco Silva e di Marco Antonio Prestinari e agli affreschi dei fratelli Lampugnani. E anche perché l’edificio, progettato dal Bernascone su invito del cardinale Federico Borromeo, con funzione sia ecclesiastica, sia di riunione prima di avviare il cammino processionale, presenta un ottimo stato di conservazione. Insomma un piccolo gioiello poco noto anche per la sua dislocazione al di fuori della Via Sacra vera e propria. Merito del Fondo per l’ambiente italiano averlo valorizzato anche solo per un fine settimana e fatto conoscere prima di tutto ai varesini.
Grande affollamento, come detto, sabato e domenica pomeriggio, anche per la concomitante visita guidata alla Prima Cappella da parte di Archeologistics; senza scordare che in molti si sono fermati, quasi sempre tornando verso la città, alla pensilina del vecchio tram (inaugurata nel settembre 1895) che la delegazione Fai di Varese e il Centro Culturale di Velate hanno strappato al degrado.
Infine, per restare nel territorio comunale, apertura straordinaria e grande affluenza anche alla Torre di Velate e ancor più a Villa e Collezione Panza sul Colle di Biumo.
Successo scontato, vista l’attesa che ogni anno ricopre l’iniziativa del Fai e il suo notevole impatto pubblicitario. Gli istituti scolastici superiori hanno offerto un contributo sostanziale che fa bene alla crescita educativa dei loro volontari ciceroni, ma anche all’organizzazione, altrimenti impossibilitata a tenere aperti tutti i siti. La sola provincia di Varese ne ha contati per questa edizione una trentina, dei quali dieci sotto l’egida della Delegazione che fa riferimento al capoluogo: dalla Chiesa di Santa Maria Annunciata in Brunello alla Collegiata Canonica di San Vittore a Brezzo di Bedero, da Villa Della Porta Bozzolo in Casalzuigno al Monastero di Torba in Gornate Olona, gli ultimi due proprietà dello stesso Fai. Record di visitatori a Villa San Martino di Barasso, costruita su disegno dell’architetto Tommaso Buzzi tra fine anni Trenta ed inizio Quaranta come residenza estiva della famiglia milanese Necchi Campiglio: la famiglia Soldati, attuale proprietaria, ha deciso per l’occasione di riallestire con i mobili e le suppellettili originali i locali di rappresentanza e il bordo piscina nel parco. Ma un vero assalto ha fatto registrare anche il Birrificio Poretti di Induno Olona; qui è toccato al Gruppo Giovani del Fai condurre i visitatori, oltre metà dei quali provenienti da fuori provincia, in un percorso davvero unico tra archeologia industriale e arte liberty.
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