Nordcorea
Nordcorea, uccisione Kim Jong Nam: imputate tornano su scena delitto
Il fratellastro di Kim Jong Un assassinato a febbraio
Roma, 24 ott. (askanews) - Le due donne sotto processo in Malaysia per l'uccisione del fratellastro del leader nordcoreano Kim Jong Un, Kim Jong Nam, sono state portate oggi sulla scena del delitto: l'aereoporto di Kuala Lumpur dove si sospetta abbiano spruzzato sul viso dell'uomo gas nervino VX. Le ragazze sono state portate, sotto un pesante controllo della polizia, in sedie a rotelle, e una di loro è scoppiata a piangere.
L'indonesiana Siti Aisyah e la vietnamita Doan Thi Huong indossavano giubbotti antiproiettile ed erano ammanettate. Sono state portate sul luogo del delitto accanto a giudici, procuratori e difensori. In tutto circa 200 agenti, armati con fucili e con indosso maschere, sono stati dispiegati presso il terminale dello scalo malaysiano.
Kim attendeva un volo a febbraio, quando è stato avvelenato on il gas nervino in un omicidio che ha colpito il mondo. Le donne sono state riportate nella sala partenze dove Kim è stato attaccato, nel bagno in cui si è recato subito dopo l'attacco e nell'ambulatrio dove è stato portato quando si è sentito male.
A circa metà del giro, la 25enne Aisyah ha avuto una crisi di piantoe anche Huong, 29 anni, non si è sentita bene. Le due ragazze sono state fatte sedere su sedie a rotelle per il resto della visita.
Le giovani donne sono state arrestate pochi giorni dopo l'assassinio e rischiano la pena di morte per impiccaggione, se condannate. Le ragazze si dichiarano non colpevoli, pur avento materialmente commesso il fatto. Nella loro versione, sarebbero state avvicinate da qualcuno - identificato dalle imputate come "Mr. Chang" - che le avrebbe convinte a spruzzare la sostanza sull'uomo come parte di una candid-camera.
I sospetti su chi sia il mandante dell'omicidio di Kim Jong Nam si sono subito appuntati sulla Corea del Nord, guidata dal fratello minore Kim Jong Un. Quattro altri sospettati sono ricercati e si pensa che siano nordcoreani che nel giorno dell'uccisione sono volati via dalla Malaysia.
Kim Jong Nam era il primo figlio di Kim Jong Il, caduto in disgrazia dopo essere stato arrestato a Tokyo dove, a suo dire, si era recato per andare a Disneyland con la famiglia, viveva tra Macao e Pechino sotto la protezione cinese. Era abbastanza fuori dai giochi di potere a Pyongyang. Ma era pur sempre un Kim. Media occidentali hanno ipotizzato che la sua morte sia legata a quella, tre anni fa, dello zio Jang Song Thaek fatto giustiziare da Kim Jong Un. L'ipotesi, non suffragata tuttavia da prove forti, è che i due potessero essere elementi di un complotto per rovesciare l'attuale leader in qualche modo avallata dall'estero.
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