TENDENZE
Nozze gay, coda a Palazzo Estense
Tempi d’attesa ridotti e bellezza del luogo favoriscono il “sì” a Varese. Molte le richieste di coppie, per lo più maschili, residenti fuori città e in particolare a Milano
Varese e Palazzo Estense esercitano da sempre un fascino particolare su chi vuole convolare a nozze. Ora, con il decollo delle unioni civili, si scopre che la cornice del municipio piace molto alle coppie omosessuali che vogliono ufficializzare il loro legame. Non solo una questione di location, per utilizzare un termine in voga quando si parla di matrimonio. La possibilità di “sposarsi” davanti a chi sa affrontare e consigliare, per le pratiche necessarie, con rapidità, competenza e discrezione, dal “comune capoluogo” e da una macchina organizzativa rodata sul fronte anagrafe e stato civile, fa sì che molti si spostino. I tempi sono rapidi, il luogo - cioè il municipio - incantevole. Da qui la decisione di fare il grande passo nel capoluogo bosino. Sabato scorso è stata infatti “celebrata” un’unione mentre un altro verbale (la fase precedente alle “nozze” vere e proprie), è stato redatto nello stesso giorno. Si tratta sempre di coppie formate da uomini, pochissime sono le richieste di unirsi civilmente presentate da due donne. «Quasi tutte le coppie provengono da Milano ma non solo, anche da altri comuni della regione», dice Nicoletta Zucchi, responsabile dei Servizi Demografici del Comune. «E quasi tutte le unioni di cui abbiamo già prenotazione avverranno negli uffici dello Stato civile, per cerimonie molto riservate, ma c’è anche chi chiede di vedere le altre sale del Palazzo Estense e in particolare la sala matrimoni, è capitato che volessero informarsi anche due persone invitate proprio all’unione dello scorso sabato». Si partecipa alle “nozze” degli amici, si apprezzano competenza e posto, si decide di prenotare e in poco tempo si è partner anche per la legge.
Informazioni, telefonate, e prenotazioni per compilare il verbale e ufficializzare l’atto sono continue. E più i tempi di attesa nelle metropoli (leggi Milano) diventano notevoli, più si cercano soluzioni non lontanissime dal luogo di residenza, dove possono essere garantiti rapidità e cornice gradevole (quella dei Giardini Estensi). Sono già una decina le richieste di formalizzare l’unione civile e se vengono spalmate nel tempo non è per l’assenza di date disponibili a Varese, ma perché le coppie scelgono una data significativa per la loro storia, per il loro vissuto. A voler dare una veste giuridica a un legame non tradizionale, sono spesso professionisti tra i trenta e i quarant’anni. La prima coppia gay che si è “sposata” a Varese è stata formata invece da due donne, non giovanissime e il “rito”, celebrato dal sindaco Davide Galimberti, con fascia tricolore, si è svolto in un saletta dell’ospedale di Circolo, per le delicate condizioni di salute di una delle due. Un enorme cuore di fiori variopinti composto sulla parete ha abbellito la stanza dove le due donne hanno coronato il loro sogno d’amore.
© Riproduzione Riservata