PROGETTO
Nuove piante per sfamare l’umanità
Il fabbisogno di cibo nel mondo sta crescendo in maniera esponenziale e ci si chiede come problemi globali quali l’aumento della popolazione, la riduzione del suolo coltivabile, i cambiamenti climatici potranno essere affrontati e risolti nei prossimi decenni.
Al Cnr di Roma oltre 100 scienziati, provenienti da 28 Paesi, si sono incontrati nel mese di febbraio per discutere di questi argomenti e per lanciare il Progetto Ue - Cost iPlanta, dove l’Italia è nazione capofila.
Solo un’agricoltura più tecnologica potrà garantire nel mondo la maggiore richiesta di cibo, coltivando nuove varietà di piante, più produttive e al tempo stesso più sicure, riducendo anche l’impatto ambientale dei prodotti chimici oggi ampiamente usati in quasi tutti i sistemi agricoli.
Creando piante resistenti senza fare uso di agrofarmaci, potranno essere neutralizzati virus, insetti e altri agenti patogeni.
«Questa tecnica - fa presente il professor Bruno Mezzetti, responsabile del Progetto europeo Cost iPlanta - sfrutta i meccanismi di difesa delle piante e ne modifica il metabolismo con il silenziamento dei geni, grazie all’Rna”. (g.c.s.)
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