SALUTE
Obesità, un problema nazionale
Poco sport, alimentazione ricca di zuccheri e grassi, troppe ore davanti a computer, tv o smartphone: è il mix di ingredienti che ogni anno provoca in Italia oltre centomila nuovi obesi e duecentomila persone in sovrappeso, per un totale di 27 milioni di italiani con chili di troppo. Ad aggiornare le stime di quello che è ormai considerato uno dei maggiori problemi di salute, è lo studio della Italian Barometer Diabetes Observatory Foundation. A richiamare l’attenzione sul problema è anche l’Oms, secondo cui obesità e sovrappeso riguardano, nel mondo, 41 milioni di bambini sotto i 5 anni, ovvero sei su dieci, in particolare nei Paesi a basso e medio reddito dove il numero è raddoppiato tra il 1990 e il 2014, passando da 7,5 a 15,5 milioni.
Per quanto riguarda l’Italia, gli ultimi dati emersi parlano di quasi sei milioni di obesi e ben 21 milioni in sovrappeso, poco meno del 60 per cento degli italiani adulti. Chili di troppo che fanno male alla salute, ma anche al Paese: tra calo di produttività, assenteismo e mortalità precoce, infatti, costano alla sanità pubblica ben 9 miliardi di euro.
Molto preoccupante è anche il fatto che, nel mondo, sei bambini sotto i 5 anni su dieci si trovano a fare i conti con questo problema. La metà di loro, sottolinea il report pubblicato sul sito dell’Oms, vive in Asia (in particolare in Filippine e Indonesia), un quarto in Africa (Egitto, Libia, Tunisia). Lungi dall’essere un problema solo estetico, «l’obesità - spiega Antonio Caretto, presidente Adi (Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica) - aumenta il rischio di diabete, malattie cardiovascolari e di alcune forme di tumore». Inoltre, aggiunge, «riduce il benessere psicologico, determina un impatto negativo sulla funzionalità fisica, con diminuzione della capacità di compiere anche semplici attività quotidiane». Se questo è vero per gli adulti, lo è ancor di più per i bambini, che rischiano di portarsi dietro per tutta la vita le conseguenze dei chili di troppo accumulati da piccoli. Da qui l’appello a un «maggiore impegno politico da parte dei governi» che l’Oms sintetizza in alcune raccomandazioni: promuovere l’assunzione di cibi sani e attività fisica sin dai primi anni di vita, sviluppare linee guida per il controllo di problemi metabolici in gravidanza, attuare programmi scolastici che supportino giusta alimentazione e sport e fornire strumenti per la gestione del peso.
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