SERIE A
Ojm, in Italia con le certezze europee
Progressi in Champions da confermare contro Sassari, soprattutto sul piano dell’aggressività difensiva e della qualità in attacco
Vittorie che fanno morale, ma non classifica. La doppietta in Champions League ha restituito il sorriso all’Openjobmetis, che però ha bisogno di fare punti in campionato per lasciare la scomoda ultima piazza nella quale è scivolata con una seconda metà del girone d’andata da brividi (4 stop consecutivi e un solo successo nelle ultime 7 gare in Italia).
Il test di domenica contro Sassari sarà molto più probante rispetto a quelli contro Radom e Usak, peraltro penalizzate rispetto all’andata dall’assenza delle stelle Brazelton e Lyons. Ma Varese può affrontare il difficile impegno casalingo contro la lanciata Dinamo (5 vittorie nelle ultime 6 gare tra Italia ed Europa) con ritrovate certezze generate dalle vittorie in Champions League rispetto al blackout dell’ultimo quarto contro Torino. Prima di tutto la truppa di Attilio Caja ha progressivamente aumentato la tenuta atletica, fattore indispensabile per praticare quell’atteggiamento difensivo aggressivo e basato sulle responsabilità individuali fortemente voluto dal coach pavese in contrapposizione con le scelte più “conservative” e i cambi sui blocchi utilizzati da Paolo Moretti. Il che ha permesso a Varese di aumentare l’energia in retroguardia e conseguentemente il ritmo di gioco, trovando con maggior frequenza canestri in contropiede che aiutano a nascondere i limiti a metà campo di una squadra povera di pericolosità dentro l’area.
L’OJM è ultima in serie A nella percentuale del tiro da 2 (48,5%), ma nelle due gare di Champions ha prodotto medie sopra il 60% da 2 e il 40% da 3: della miglior circolazione di palla ha beneficiato Dominique Johnson, ora definitivamente inserito nella manovra per sfruttarne le doti da finalizzatore perimetrale, ma anche Anosike e Pelle, che non avendo doti offensive per mettersi in proprio hanno capitalizzato da distanza ravvicinata la miglior capacità dei compagni di metterli a tu per tu con il ferro. Spunti positivi da confermare in un test decisamente più impegnativo come quello contro un’avversaria come Sassari.
Il Banco Sardegna in versione Federico Pasquini è decisamente meno votato all’attacco rispetto allo storico marchio di fabbrica dell’era Sacchetti (nono in A a 78.5 punti di media), vantando invece la difesa meno battuta della massima serie a 74,7 punti concessi anche alla luce dell’abitudine ad interpretare le partite su ritmi cadenzati. Ossia quelli più difficili da digerire per l’Openjobmetis del girone d’andata in serie A, attesa a confermare i progressi delle due ultime positive - ma ininfluenti - vittorie infrasettimanali in una gara che potrebbe darle la spinta giusta per la missione salvezza, oppure azzerare l’effetto positivo delle imprese in Champions League in caso di nuovo passo falso. Ma le prove generali riuscite sul piano dell’aggressività difensiva e della capacità di aumentare la qualità delle soluzioni offensive tramite la coralità danno fiducia a Varese in vista di un impegno nel quale servirà aumentare ulteriormente l’asticella della qualità del gioco, come affermato dallo stesso Caja nel post-partita di mercoledì.
© Riproduzione Riservata