SCENARI
Ojm, ripartenza sull’asse Wright - Kangur
Si lavora alla squadra del futuro, cinque le conferme probabili ma Davies costa già troppo
L’Openjobmetis è pronta a sposare la linea della continuità dopo 3 estati consecutive all’insegna delle rivoluzioni tecniche. L’elevato feeling riscontrato tra staff tecnico e giocatori e all’interno del gruppo nella rimonta salvezza e nella missione Final Four degli ultimi due mesi sono segnali importanti che avvalorano l’idea di ripartire dallo zoccolo duro della squadra attuale. Non soltanto sulla base dei contratti già in essere - oltre a coach Moretti ci sono in portafoglio anche gli accordi con Cavaliero, Ferrero, Campani e Molinaro - ma anche sulla volontà di confermare le pedine fondamentali che hanno permesso agli allenatori di trovare la quadratura del cerchio dal punto di vista tecnico, ma soprattutto caratteriale. Chiaro il riferimento a Chris Wright e Kristjan Kangur: con i due giocatori cardine del sistema di lavoro di coach Moretti c’è già stato qualche sondaggio informale con la volontà di ripartire dalla mente e dalla spina dorsale del gruppo attuale.
Per formulare offerte ufficiali vere e proprie bisognerà attendere certezze definitive sul fronte budget; ma se tutto andrà per il verso giusto, la Pallacanestro Varese potrà operare sul mercato già dalla seconda metà di maggio, quando sarà chiara anche la composizione della nuova governance con i relativi aspetti legati all’area tecnica a fianco dei confermati Moretti e Max Ferraiuolo. Ma sembrano comunque esserci buoni margini per rivedere in biancorosso almeno il 50 per cento del roster attuale.
Mentre proprio per questioni di ruolo e recente rendimento, Brandon Davies sembra già fuori portata per le possibilità della società: già sin d’ora le aspettative del centro ex Brigham Young superano i 200mila dollari, con un ritocco di poco inferiore del 50 per cento rispetto al salario attuale.
Si riflette invece su Rihards Kuksiks, perfetto complemento per qualità balistiche rispetto a un penetratore-passatore con poche doti perimetrali come Wright, e in grado di garantire un interessante rapporto costo-rendimento con meno “ruggine” da togliere di dosso dopo l’infortunio della primavera 2015. Ma la posizione dell’ala lettone andrà vagliata dopo aver integrato il parco italiani con quel - o quei - rinforzi indispensabili nell’ottica del passaggio dalla formula 3+4+5 al 5+5, sia per scelta precisa di implementare il gruppo “tricolore”, che per allocare meglio le risorse (100mila euro circa di risparmio col cambio di formula). L’idea è comunque quella di ripartire da 5 decimi del roster attuale, investendo le risorse maggiori su un altro italiano di valore e su guardia e centro stranieri; dal ruolo in cui si riuscirà a trovare l’aggiunta al trio nostrano Cavaliero - Ferrero - Campani dipenderanno le ultime due scelte per completare l’organico.
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