SERIE A1
«OJM, serve la partita perfetta»
Daniele Cavaliero, parole da capitano a due giorni dal derby con l’EA7: «Allo sprint con l’aiuto dei tifosi»
Una partita perfetta all’insegna dell’aggressività per coinvolgere il pubblico e provare a scalfire la corazza della capolista EA7. Daniele Cavaliero indica la strada all’Openjobmetis in vista del difficilissimo derby di domenica: «Per vincere contro Milano dovremo giocare una partita perfetta e sperare che la loro non lo sia altrettanto; tra l’altro sono reduci dalla sconfitta di Avellino (oltre alla clamorosa rimonta in Eurolega contro il Darussafaka, ndr) e sarà ancor più difficile che si facciano sorprendere due volte di fila. Dovremo trovare il modo di aggredirli il più possibile e coinvolgere il nostro pubblico, chiave fondamentale per darci la carica; se riusciremo a restare in equilibrio fino agli ultimi minuti, confidando anche nella spinta dei tifosi, vedremo se siamo sufficientemente bravi e fortunati per riuscire nell’impresa».
Sarà un bel test per misurare la portata dei progressi della squadra, comunque evidenti nelle ultime cinque settimane…
«L’intensità che riusciamo a produrre in campo e il gioco che riusciamo ad esprimere sono diversi rispetto al mese scorso. I risultati dell’ultimo mese dicono che dobbiamo continuare sulla strada dei miglioramenti, sapendo però che potrebbe anche non bastare come accaduto contro Sassari, per quanto il gioco espresso per 28 minuti sia stato di alto livello. Serve insistere e continuare a battere sul muro: magari al millesimo colpo, un pezzo crollerà e troveremo il varco per vincere ancora».
Quanto è stato importante il successo di Caserta per concretizzare in classifica i progressi frutto del lavoro in palestra?
«Il grosso problema è che per un certo periodo di tempo ci eravamo abituati a perdere: per quanto ci abbiamo provato non si riusciva a trovare il bandolo della matassa. Ora sappiamo che quella dell’ultimo mese è la direzione giusta: abbiamo vinto qualche partita e, a parte l’episodio di Oldenburg, abbiamo sempre fatto passi avanti. Ora serve insistere, e su questo coach Caja non ha eguali, su certi punti fondamentali: passarci la palla per costruire un gioco corale, e tenere alte l’intensità difensiva e a rimbalzo che per noi sono fondamentali per alimentare il contropiede».
E dopo tante sconfitte in volata figlie di brutte scelte offensive, nei rush finali domenica si è invertita la rotta anche in questo aspetto…
«Domenica è stato bravo Maynor a trovare canestri o soluzioni importanti. Però in generale il tipo di gioco che stiamo facendo ci permette di portare Eric più fresco nei finali di partita: un concatenarsi di situazioni che rende più facile trovare quel canestro in più o quella palla giusta determinanti in un finale in volata».
Ridurre l’impegno ad una partita a settimana dopo la fine della Champions League sarà effettivamente un valore aggiunto?
«Nella stagione passata da febbraio in poi la FIBA Europe Cup ci ha aiutato ad alimentare la striscia positiva in campionato che ci ha permesso di rimontare sei posizioni e arrivare poi alla finalissima. Se vai avanti e vinci la coppa dà energia e linfa vitale, se invece oltre al peso dei viaggi subisci sconfitte pesanti ti butta ancora più giù. Indubbio che questa squadra abbia bisogno di allenarsi tanto per avere certezze. Quel che importa è fortificare ulteriormente la nostra identità. Oggi conta come andiamo in campo noi, senza pensare a chi ci troviamo di fronte e ai risultati di Pesaro e Cremona».
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