UN ARRIVEDERCI
«Ok al trasloco, ma ridateci la Canziani»
I genitori chiedono di poter tornare al più presto nella sede di via Marzorati
«Vogliamo la ristrutturazione o la ricostruzione della Canziani». I genitori della scuola primaria chiusa per problemi di staticità non ci stanno e, pur ringraziando l’amministrazione per la trasparenza, la comunicazione e l’attenzione alla sicurezza degli alunni, chiedono che, prima o poi, si possa tornare nel plesso di via Marzorati. «Chiaramente siamo arrabbiati con la passata amministrazione - spiega Serena Raia, presidente dell’associazione Mia Canziani - perché non ha fatto nulla per migliorare e salvaguardare la struttura dell’edificio ma, allo stesso tempo, chiediamo al sindaco Galimberti di pensare a una ristrutturazione della scuola, un’ipotesi ritenuta impossibile, o alla sua ricostruzione. Su quest’ultima idea il primo cittadino ha promesso una valutazione in futuro, ma non molliamo e ci faremo sentire il 2 ottobre al tavolo di lavoro convocato coi genitori. Il sogno è di tornare alla Canziani». Anche perché l’elenco di quanto creato pare quello di un istituto modello: «Con le maestre, i dirigenti e tutto il personale - aggiunge la rappresentante dei genitori – si è creato un bel clima e un sacco di attività positive. La scuola ha un bel parco che si utilizzava sia per l’attività fisica, sia per le lezioni. In più c’è l’orto, lo stagno e la casetta costruita dai bambini impastando terra e argilla, realizzata proprio questa primavera. In più, in collaborazione con l’università dell’Insubria, si è realizzato il progetto dello scoiattolo, con tre famiglie di animaletti nutrite e accudite dai bambini». Infine le aule: «C’erano ampi e bellissimi spazi per l’informatica con una postazione per ciascun bambino, la biblioteca con le pareti colorate dalle mamme e intitolata a un bimbo scomparso. E poi l’aula di scienze, di musica e di arte, dove prendevano vita vari progetti e concorsi».
Assieme al rimpianto per l’addio (o l’arrivederci) i genitori promuovono il percorso intrapreso dall’amministrazione: «Il trasferimento alla don Bosco è una buona scelta - continua Raia - perché il plesso è abbastanza vicino e, col bus navetta messo a disposizione del municipio, sarà facilmente raggiungibile. In più col trasloco resteranno l’aula di informatica e la biblioteca, mentre resterà un po’ penalizzata l’aula di scienza e arte. Ad ogni modo la comunicazione è stata rapida e chiara fin dall’inizio, così come le soluzioni trovate. Sulle perizie c’è stata massima trasparenza, tanto che ci sono state fornite e siamo contenti che la sicurezza dei nostri figli sia stata messa al primo posto. Alla Don Bosco la mensa è grande e quindi non dovrebbero esserci problemi di spazio, mentre sui rientri si sta cercando di incastrare tutto. Siamo infine soddisfatti che le maestre e il personale sono stati confermati con noi e il pre e dopo scuola sono stati garantiti. Il sogno, però, è di tornare un giorno alla Canziani».
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