Olanda
Olanda, impasse nei negoziati per formazione nuovo governo
Dopo due mesi dal voto
L'Aia, 22 mag. (askanews) - Come ampiamente previsto, i negoziati per la formazione del nuovo governo procedono molto lentamente in Olanda, dopo le elezioni legislative del 15 marzo. Dopo due mesi di difficili trattative, i tentativi di formare una nuova coalizione tra il Partito liberale (VVD) del premier uscente Mark Rutte, arrivato in testa con 33 seggi, e altre tre formazioni politiche, sono falliti miseramente.
I colloqui includevano a sinistra il partito ecologista del giovane leader Jesse Klaver con 14 seggi, poco incline a compromessi. Adesso il VVD, assieme ai cristiano-democratici del CDA (19 seggi) e ai progressisti del D66 (19 seggi ugualmente) è alla ricerca di un quarto ed eventualmente un quinto partito per arrivare alla maggioranza assoluta nella camera bassa del parlamento, che conta 150 seggi.
Dopo un "un week-end di riflessione" ottenuto da Edith Schippers, incaricata di condurre i negoziati, gli sguardi si rivolgono adesso all'Unione cristiana (CU), al partito socialista SP e ai laburisti del PvdA. Ma le divergenze politiche sono troppo importanti su due temi fondamentali, quali il clima e l'immigrazione.
Il premier uscente si è impegnato con i suoi elettori a non proporre intese a Geert Wilders, anche se il partito anti-islamico e anti-europeo del Partito per la libertà (PVV) è arrivato al secondo posto, con 20 seggi.
I governi di coalizione in Olanda, dove si vota con un sistema proporzionale senza soglia di sbarramento, nascono tradizionalmente dopo una lunga gestazione: nel 2012 ci vollero 54 giorni al premier Mark Rutte per mettere in piedi il suo governo. Il record, di 208 giorni, è stato stabilito nel 1977.
(fonte afp)
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