IL LIBRO
Omicidi con humor
Un giallo con note grottesche: Il club degli assassini di Pamela Branch richiama... Halloween
Ecco un libro da leggere la notte di Halloween: sufficientemente macabro e con una buona dose di black humour per sdrammatizzare.
Mi riferisco a Il club degli assassini, di Pamela Branch, scritto nel 1951 ed edito in Italia dalla Polillo nel marzo scorso per la Mystery Collector's Edition, la collana che, attingendo soprattutto alla grande tradizione angloamericana, propone al pubblico una selezione di gialli irreperibili o sconosciuti che - si legge in prima pagina - possono rivelarsi piacevoli sorprese per il lettore appassionato.
Peccato che per me la sorpresa non abbia funzionato.
Il problema però - sia chiaro - è del tutto personale: sono una divoratrice di gialli, sì, ma questo è un mystery umoristico, in cui la trama viene un po' sacrificata per esaltare le situazioni grottesche, spesso assurde e talvolta davvero raccapriccianti in cui finiscono i personaggi. Ecco, io questo particolare genere di giallo non lo riesco ad apprezzare come meriterebbe, cercando un po' come tutti, in un giallo, soprattutto l'intrico delle vicende, in attesa della spiegazione finale che deve risultare tanto semplice quanto imprevedibile.
Però devo rendere merito all'autrice di essere riuscita a costruire un mystery carico di uno black humour molto efficace: leggendolo, effettivamente, ho provato la sgradevole sensazione di trovarmi in una casa sporca e trasandata, in compagnia di due coppie fuori di zucca indifferenti sia all'idea di avere per dirimpettai una combriccola di assassini impuniti, sia alle situazioni più macabre e disgustose in cui finiscono con il ritrovarsi, a partire da quella di convivere con dei cadaveri in via di decomposizione...
Ma la bravura dell'autrice nel provocare una smorfia di disgusto al lettore non emerge tanto nei passaggi in cui descrive le scene più macabre, presentandole, tra l'altro, come se fossero 'normali evenienze' (e qui sta l'umorismo del romanzo), quanto piuttosto laddove si sofferma sulle abitudini quotidiane dei protagonisti, infarcite di dettagli raccapriccianti. Come si può vivere tranquilli in una casa infestata dai ratti?
E dormire in lenzuola piene di briciole e peli di cane?
E mangiare tramezzini sullo stesso tavolo (della cucina!) su cui l'addetto alla derattizzazione esamina le sue prede?
Giusto per dare un'idea...
Per concludere: un libro consigliato ma solo ai veri amanti del genere. A meno che non sia la notte di Halloween...
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