Roma
Omicidio Sara, Giachetti e Fassina: "Forse non ci saremmo fermati"
Marchini: io sì. Meloni: mi ci sono trovata. Raggi: chiamare 113
Roma, 31 mag. (askanews) - Se fossero stati testimoni dell'aggressione, poi drammaticamente sfociata nell'omicidio, di Sara Di Pietrantonio, la ragazza bruciata viva alla Magliana, nel confronto su Sky i candidati a sindaco di Roma si dividono sui possibili comportamenti.
"Mi sarei fermato. Chi non lo ha fatto ha perso l'empatia con se stessi. Ho cinque figli e alla sola idea che qualcuno li lasciasse in pericolo, andrei a prendere a casa queste persone per guardarle negli occhi e dirgli che questa non è umanità è la negazione di quello che dovremmo essere", ha detto Alfio Marchini.
"Fermarsi di notte a una donna fa sempre scattare la paura - ha invece detto Virginia Raggi - Da donna posso capire, ma c'è un numero, il 113, e anche se non ci si ferma va chiamato. Sara si sarebbe dovuta salvare".
Meloni, ha ricordato di essersi trovata in situazioni simili: "Mi ci sono trovata, non so stare senza far niente. Puoi vivere in una città insicura, ma sono i cittadini che garantiscono sicurezza. Se ci giriamo dall'altra parte non c'è più niente".
"Non possiamo scaricare su di loro il fatto che in una zona di Roma sia avvenuto un efferato delitto. Io non so se mi sarei fermato", ha replicato Giachetti. "E' facile fare gli eroi in uno studio televisivo - ha aggiunto Fassina -. Non so se mi sarei fermato, avrei telefonato, mi preoccupa che non lo abbiano fatto. Dobbiamo fare qualcosa", ha concluso.
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