IL TAGLIO
Ospedale, mamme in rivolta
In due giorni già raccolte oltre 2.800 adesioni in rete. Domani sit-in di protesta
Contro la chiusura del Punto nascite e della pediatria al “ Carlo Ondoli” si schierano ora anche le mamme.
Su Facebook è nato il gruppo tematico “Mamme uniamo le nostre forze per far riaprire il punto nascite e pediatria ad Angera”.
In nemmeno due giorni dalla messa online, il gruppo ha già raccolto oltre 2800 iscritti, agguerritissimi e determinati a far sentire la loro voce.
I partecipanti, ben lungi dal protestare solo nel mondo “virtuale”, si sono dati da fare e messi in moto per organizzare a tempo record un evento “reale” il più presto possibile.
Domani, venerdì 9 dicembre, dunque gli organizzatori si ritroveranno all’ospedale, alle 10.30 del mattino, assieme a cittadini, angeresi e non, per manifestare il loro dissenso e condividere le loro testimonianze di affetto e riconoscenza verso un reparto considerato fiore all’occhiello in tutto il territorio, che da qualche giorno purtroppo non esiste più.
L’appuntamento sta già raccogliendo numerosi seguaci sui social network, che da giorni stanno accogliendo valanghe di proteste contro queste chiusure, valutate di fatto come un depotenziamento della struttura dopo tante promesse di valorizzazione.
Si tratterà di una manifestazione a cui è invitata tutta la collettività; ma non sarà una manifestazione politica né partitica.
Nel frattempo ciascuno si muove in coordinamento con gli altri, ma autonomamente: c’è chi prepara striscioni con la scritta “Giù le mani dall’ospedale” e tante manine colorate, chi contatta i media, chi condivide la sua esperienza positiva al momento di partorire all’Ondoli. Quello che ne esce è il ritratto di un reparto, e di un ospedale, “con l’anima”, dove ci si sente persone, e non pazienti o posti letto, dove i numeri non hanno mai contato, ma le prestazioni, la professionalità e il rapporto umano sì. E invece sono proprio i numeri, i calcoli, quella tagliola dei 500 parti non raggiunti all’anno (ma veramente per poco, va detto) a determinarne la chiusura.
Al sit-in di domani ci saranno anche alcuni sindaci del territorio, che da tempo chiedevano attenzione e di essere ascoltati di più proprio riguardo all’interazione tra sanità ed enti locali.
Ci saranno poi gli esponenti del comitato Pro ospedale Ondoli, che in questi mesi hanno raccolto oltre settemila firme per chiedere la tutela del presidio sanitario, ma che fino ad oggi non sono stati accolti o ascoltati dai politici “dei piani alti”, come avevano più volte chiesto.
E ci sarà anche il consigliere regionale della Lega Nord Emanuele Monti, che da tempo sta seguendo da vicino la questione anche in contatto con diversi sindaci, come quelli di Angera o Mercallo.
«Ci sarò anche io, certamente, anche perché la battaglia sull’ospedale di Angera e del punto nascite e pediatria a livello istituzionale la stiamo portando avanti da sei mesi. Lo abbiamo fatto senza clamore ma da che era uscito il decreto statale ci siamo mossi in ogni modo legale per poterne scongiurare la chiusura. Sono ad esempio state richieste due deroghe. Questa, lo ripeto, è anche la nostra battaglia: il punto nascite, ricordiamo, chiude per volontà dello Stato» afferma l’esponente del Carroccio.
«Durante l’incontro con la cittadinanza, appena una settimana fa - conclude - ho voluto ribadire il nostro impegno, e anche quello della Regione a sostenere l’ospedale angerese, anche con lo stanziamento di fondi. La legge che chiude il reparto nascite è una legge folle che guarda solo i numeri e non la meritocrazia».
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