LEGALITÀ
Osservatorio sulle mafie per l’Alto Milanese
Il sindaco Michele Cattaneo lancia la proposta con Nando Dalla Chiesa
Si torna a parlare dei rischi di infiltrazioni mafiose nell’Alto Milanese. L’altra sera il delicato tema è stato affrontato all’auditorium comunale di via Matteotti con un ospite d’eccezione: Nando Dalla Chiesa. Il figlio del generale Carlo Alberto, ucciso da Cosa Nostra nel 1982, è professore di sociologia della criminalità organizzata all’università statale di Milano. Lì ha fondato un osservatorio sulle mafie. Rescaldina, peraltro, la criminalità organizzata, ha avuto modo di conoscerla da vicino: nel 2010, infatti, i proprietari del ristorante “Re Nove”, la famiglia Medici, sono stati arrestati per affiliazione alla ‘ndrangheta. Il locale è stato confiscato e assegnato al Comune che lo ha poi trasformato in un’osteria sociale. Nel gennaio di quest’anno, invece, è stata inaugurata una villa confiscata all’ex boss calabrese Emilio di Giovine. La “Villa” è oggi una residenza psichiatrica leggera.
«Ognuno può fare qualcosa nella lotta alla mafia - ha spiegato Dalla Chiesa - Un comportamento apparentemente insignificante mette in moto altri comportamenti che potrebbero rivelarsi decisivi».
E ancora: «La mafia esiste perché non se ne parla. La Lombardia sta pagando un prezzo altissimo a causa di chi non ha voluto vedere l’operato delle mafie sui territori».
Nell’Alto Milanese, infatti, non sono mancate le operazioni di polizia per fronteggiare le organizzazioni criminali. Ed è proprio alla luce dei risultati delle varie operazioni di contrasto che il sindaco Michele Cattaneo ha avanzato una proposta: aprire un osservatorio sulle mafie proprio sul territorio dell’Alto Milanese. Un osservatorio, quello di cui ha parlato Cattaneo, sul modello di quello fondato dallo stesso Dalla Chiesa a Milano. «Nelle mail che ti ho inviato - ha dichiarato il primo cittadino rivolgendosi a Dalla Chiesa - ho parlato anche della necessità di aprire un osservatorio sulle mafie nel nostro territorio. Può essere che sia il caso di istituire questo studio. Questa sera mi sembra l’occasione giusta per lanciare una proposta di questo genere». E ha aggiunto: «Ribadisco anche quanto abbiamo detto nel momento in cui abbiamo aperto l’osteria La Tela: per le mafie, sul territorio, non c’è trippa per gatti».
Una serata importante, dunque, quella di giovedì e molti cittadini non hanno (giustamente) voluto perdere l’appuntamento. In ogni caso non bisogna illudersi: la strada per contrastare le mafie è ancora lunga. Per questo da Dalla Chiesa, è arrivato un messaggio chiaro: «Continuate a parlarne, perché la mafia esiste nel momento in cui si sta in silenzio: è questo che le organizzazioni criminali si aspettano».
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