IL CASO
Ottantenne sventa truffa al telefono
Il racconto dell’anziana: «Esperienza da incubo, voglio mettere in guardia le persone»
Grazie alla sua prontezza è riuscita a mandare all’aria l’abile stratagemma ideato dai professionisti della truffa. E ha deciso di raccontare la propria esperienza per mettere in guardia le altre persone da uno dei reati più odiosi, stavolta declinato in uno dei modi più subdoli.
Vittima del raggiro - sventato all’ultimo momento - è stata una donna di 80 anni residente nel rione di Biumo Inferiore. La mattina di ieri, mercoledì 16 agosto, l’anziana si trovava a casa in compagnia del figlio e della nipotina, che sono poi partiti in auto per dirigersi a Milano.
Pochi minuti dopo, ecco l’inquietante telefonata: un uomo, che si è spacciato per un carabiniere della Stazione di Azzate, le comunicava che il figlio aveva avuto un incidente in auto mentre si dirigeva con la figlia a Milano.
Dettagli effettivamente verosimili, che col senno di poi hanno fatto temere alla donna e alla sua famiglia di essere stati in qualche modo controllati.
«Suo figlio è qui con noi - ha affermato il sedicente militare all’altro capo del telefono - ma deve pagare una grossa somma perché aveva tre contravvenzioni non saldate e poi circolava senza assicurazione».
Alle richieste dell’anziana di poter parlare con lui, le è stato opposto un netto rifiuto perché «suo figlio è in stato di fermo e anche se dovesse chiamarlo al cellulare risponderemmo noi perché è tutto sotto sequestro».
All’ottantenne è crollato il mondo addosso.
«È stato un incubo - racconta -. Era impossibile che mio figlio circolasse senza assicurazione, ma al tempo stesso il fatto che fosse in auto con la bambina verso Milano era effettivamente verosimile. L’unica cosa che ho pensato di fare è stata quella di pretendere di parlare con mio figlio e così ho insistito».
A questo punto il malfattore ha passato il telefono a un complice che, con voce rotta dal pianto, implorava la donna di fare come dicevano: «Mamma, ti prego: paga».
Ma qui la vittima si è subito accorta che non si trattava del figlio: «Gli ho detto che quella non era la sua voce e che loro erano dei truffatori, poi ha agganciato il telefono».
Comprensibilmente scossa, ha subito chiamato il figlio sul cellulare, il quale l’ha rassicurata sul fatto che non gli fosse capitato alcunché.
«È stato davvero un brutto colpo e lo spavento è stato grande - conclude l’anziana, che ovviamente chiede di mantenere l’anonimato -. Mi domando ancora come facessero a sapere che mio figlio stava davvero andando a Milano con la bambina. Ma ci tengo a raccontare quello che mi è capitato per mettere in guardia le altre persone: in giro ci sono truffatori senza scrupoli».
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