LA TRADIZIONE
Palio: Siena “chiama” Legnano
Grandi manovre: mercoledì 16 agosto si corre nel Campo. Inizia il valzer delle monte
è ormai conto alla rovescia per il Palio dell’Assunta a Siena. Sette giorni giusti e sarà il momento della carriera nel celebre Campo.
Meglio non fare troppi calcoli, comunque, dopo il palio thriller di Provenzano quando Tornasol - il cavallo della Tartuca montato dall’esperto Luigi Bruschelli - ha costretto a una mossa infinta. Poi è volato via Jonatan Bartoletti per la Giraffa che ha portato alla vittoria Sarbana, cavallina di sei anni con stretti legami legnanesi.
Esclusione di Zedde
Quali saranno i giochi settimana prossima? Come saranno distribuite le monte? Tutto è ancora da decidere. Qualcosa in più si capirà dopo la tratta di domenica 13 agosto e negli immediati giorni (se non ore) di vigilia. Dopo l’esclusione a sorpresa di luglio, rischia però di restare ancora fuori Giuseppe Zedde, fantino che a Legnano conoscono tutti molto bene, avendo corso le ultime nove edizioni per i colori di Sant’Erasmo. Tra gli altri, invece, i più corteggiati sono naturalmente Jonny Bartoletti, reduce da ben tre successi di fila di cui un cappotto con Preziosa Penelope per la Lupa e con Sarbana per la Giraffa, Giovanni Atzeni per tutti Tittia (primo a Legnano per Legnarello) e Andrea Mari.
Ritorno di Pusceddu
A Siena per l’Assunta si potrebbe rivedere in azione Valter Pusceddu (Oca?), oltre naturalmente a Bruschelli sempre a caccia del record di vittorie di Aceto (quattordici), al figlio Enrico De Cortes (Bellocchio) e a Dino Pes che cerca ogni volta di fare il suo dovere sino in fondo.
Tra le novità probabili Alberto Ricceri per il Bruco. Tutto sta, comunque, ai cavalli che usciranno dalla tratta, probabilmente più forti rispetto a quelli di luglio, un palio strano quest’ultimo, qualcuno dice sottotono, invece di grande spessore agonistico e di incredibile pathos. Un nome su tutti, quello di Polonski, già vincitore in piazza del Campo per la Selva con Tittia, un paio di anni fa.
Voci clamorose
Palio di Siena in vista ma grandi manovre anche sul fronte legnanese. I puristi si incavolano quando vengono messe a confronto le due manifestazioni che hanno storie, tradizioni e fisionomia del tutto diverse, ma un punto in comune ce l’hanno e sono i fantini, i più forti del momento, pronti a montare all’ombra della Torre del Mangia come sull’ovale dello stadio Mari.
E’ di loro, quindi, che si può parlare in questi giorni di vigilia paliesca a Siena. E le voci che filtrano da quell’ambiente hanno del clamoroso.
Gingillo con le valigie
Tornando a Zedde, che tutti conoscono con il soprannome di Gingillo, sembra arrivato al capolinea il suo rapporto con Sant’Erasmo. Il fantino di origini sarde ma nato a Siena starebbe andando verso Sant’Ambrogio, mentre un’altra mossa a sorpresa potrebbe essere lo spostamento di Andrea Mari (secondo quest’anno) da San Martino a Sant’Erasmo. Per carità, si tratta solo di indiscrezioni, ma qualcosa si muove. Questi giorni di palio potrebbero perciò servire per intensificare le trattative e per arrivare se non alla quadratura, almeno all’avvicinamento delle parti, tenendo presente che a settembre c’è Asti, altra tappa importante nel completare il quadro dei rapporti fantini-contrade.
Mulas monta a pelo
Primi passi, dunque, per comporre il puzzle delle monte legnanesi del 2018 sullo sfondo di due annunci che sarebbero ancora più clamorosi, ma sui quali si sta ragionando ormai da qualche tempo.
Non si capisce, però, se si tratti solo di desideri dei diretti interessati o di ipotesi molto vicine alla concretezza, fatto sta che nell’ambiente se ne parla.
Il primo elemento forte è il ritorno alle corse a pelo di un talento come Silvano Mulas. Voglia (questo il suo soprannome) ha nel palmarès due pali di Legnano per i colori della Flora (2009) e per Sant’Ambrogio (2012), intuito e coraggio sono le sue caratteristiche. Quindi sarebbe un cliente scomodo per tutti i più forti. Altro nome pesante pronto a tornare al Mari non riguarda il mondo dei fantini ma dei mossieri. Ebbene sì, Renato Bircolotti potrebbe essere il prossimo candidato ad abbassare il canape allo stadio Mari dopo la gestione tra luci e ombre di Massimilano Narduzzi. Fantapalio? Può darsi. Ma il bello è proprio questo.
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