LUGANO
Panza e le altre collezioni
Il Museo d’arte della Svizzera Italiana mette in mostra i suoi gioielli nelle grandi sale del Lac, in attesa della riapertura della sede definitiva, quella di Palazzo Reali, già sede del Museo Cantonale d’Arte, prevista per il gennaio 2018. Il museo luganese, infatti, conta su ben 14mila opere, dalla fine del Quattrocento a oggi, frutto di importanti e cospicue donazioni private e depositi a lungo termine, e periodicamente, come in questo caso, ne compie una selezione, mettendole a disposizione del pubblico.
Fino al 20 agosto, infatti, il Lac accoglie il secondo allestimento della serie, che nella prima sezione presenta opere che avranno una precisa collocazione in Palazzo Reali, e nella seconda propone un omaggio alla Donazione Panza di Biumo, ben duecento lavori realizzati da ventinove artisti europei e americani tra gli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso.
Nel 1992 il Museo Cantonale d’Arte invitò il conte Giuseppe Panza di Biumo a esporre i suoi ultimi acquisti, e ne risultò una mostra di grande respiro e successo, intitolata «Gli anni Ottanta e Novanta nella Collezione Panza di Biumo». Due anni dopo il grande collezionista donò ben cento opere della raccolta, cosa che consentì la crescita del settore d’arte contemporanea, allora in fase di costituzione, accolto nel museo ticinese. Ma nel 1995, a sorpresa, Panza lasciò a Lugano altre cento opere, che oggi, assieme a quelle di altre donazioni, costituiscono l’ossatura portante della sezione visibile in mostra.
«Nel percorso espositivo gli accostamenti in gruppi monografici o tematici evidenziano tale rapporto e al contempo sottolineano le linee più marcanti della Donazione Panza, dalle opere ascrivibili al neo astrattismo, all’arte post-minimalista, al concettuale e al monocromo», si legge nella presentazione. «In chiusura, opere di recente acquisizione illustrano l’apertura a nuovi ambiti di ricerca legati alla fotografia e alla pittura, mentre l’ultima sala accoglie una pregnante installazione video dell’artista Anastasia Khoroshilova».
Nella prima sezione della mostra spicca invece la scultura in marmo di Tommaso Rodari, tra i massimi artisti del Rinascimento ticinese, accostata a capolavori di Pier Francesco Mola e Giovanni Serodine, mentre nutrita è anche la serie di quadri dell’Ottocento e Novecento, tra cui quelli della Donazione Chiattone con 21 opere di Umberto Boccioni e altre di Cremona, Dudreville, Tallone e Funi, e della Donazione Ida Lenggenhager-Tschannen, con opere di Pissarro, Degas, Renoir e Maillol.
«La Collezione» - Lugano, Masi-Lac, piazza Bernardino Luini 6, fino al 20 agosto da martedì a domenica ore 10-18, giovedì 10-22.
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