Papa
Papa a suore clausore: pregate per immigrati,detenutidisoccupati
"Sostenere vittime di questa cultura dello scarto del nostro tempo"
Roma, 21 gen. (askanews) - Il Papa incontrando a Lima le suore del Perù ha chiesto loro di pregare e intercedere per i "carcerati, migranti, rifugiati e perseguitati, per le famiglie ferite, per chi è senza lavoro, per i poveri, per i malati, per le vittime delle dipendenze".
Dopo essersi congedato in mattinata dalla Nunziatura apostolica, il Papa Francesco si è trasferito in auto al Santuario del Señor de los Milagros di Lima dove ha guidato la preghiera dell'Ora Media con circa 500 religiose peruviane di vita contemplativa. Al suo arrivo, il Papa è stato accolto all'ingresso principale dal cappellano della Confraternita del Señor de los Milagros. Poi ha percorso la navata centrale fino alla Venerata Immagine davanti alla quale si è soffermato in una preghiera silenziosa. Dopo l'indirizzo di saluto della Madre Superiora delle Carmelitane Scalze del Santuario e la preghiera dell'Ora Media, il Papa ha pronunciato l'omelia.
"La vostra vita nella clausura riesce ad avere una portata missionaria e universale e 'un ruolo fondamentale nella vita della Chiesa. Pregate e intercedete per tanti fratelli e sorelle che sono carcerati, migranti, rifugiati e perseguitati, per tante famiglie ferite, per le persone senza lavoro, per i poveri, per i malati, per le vittime delle dipendenze, per citare alcune situazioni che sono ogni giorno più urgenti. Voi siete come quelle persone che portarono un paralitico davanti al Signore, perché lo guarisse. Attraverso la preghiera voi, giorno e notte, avvicinate al Signore la vita di tanti fratelli e sorelle che per diverse situazioni non possono raggiungerlo per fare esperienza della sua misericordia risanatrice, mentre Lui li attende per fare loro grazia. Con la vostra preghiera potete guarire le piaghe di tanti fratelli'", ha detto il Papa nell'omelia citando la sua Costituzione Apostolica "Vultum dei quaerere" sulla vita contemplativa femminile.
"La vita di clausura non imprigiona né restringe il cuore, ma piuttosto lo allarga grazie alla relazione con il Signore e lo rende capace di sentire in modo nuovo il dolore, la sofferenza, la frustrazione, la sventura di tanti fratelli che sono vittime di questa 'cultura dello scarto' del nostro tempo", ha proseguito Bergoglio, aggiungendo: "Che l'intercessione per i bisognosi sia la caratteristica della vostra preghiera. E quando è possibile aiutateli, non solo con la preghiera, ma anche con il servizio concreto".
© Riproduzione Riservata