Papa
Papa in Cile: non chiudere le porte agli immigrati
"Sono icone della Santa famiglia, nel loro bagaglio c'è la paura"
Roma, 18 gen. (askanews) - "Non c'è gioia cristiana quando si chiudono le porte": lo ha detto Papa Francesco nell'omelia a Iquique, al nord del Cile, ultimo appuntamento pubblico prima di lasciare il paese per il Perù, insistendo nella sua omelia sugli immigrati.
"Fratelli, Iquique è una 'terra di sogni' (questo significa il nome in aymara)", ha detto Jorge Mario Bergoglio, "terra che ha saputo ospitare gente di diversi popoli e culture che hanno dovuto lasciare i loro cari e partire. Una partenza sempre basata sulla speranza di ottenere una vita migliore, ma sappiamo che è sempre accompagnata da bagagli carichi di paura e di incertezza per quello che verrà. Iquique è una zona di immigrati che ci ricorda la grandezza di uomini e donne; di famiglie intere che, davanti alle avversità, non si danno per vinte e si fanno strada in cerca di vita. Essi - specialmente quelli che devono lasciare la loro terra perché non hanno il minimo necessario per vivere - sono icone della Santa Famiglia, che dovette attraversare deserti per poter continuare a vivere. Questa terra è terra di sogni, ma facciamo in modo che continui a essere anche terra di ospitalità. Ospitalità festosa, perché sappiamo bene che non c'è gioia cristiana quando si chiudono le porte; non c'è gioia cristiana - ha detto il Papa - quando si fa sentire agli altri che sono di troppo o che tra di noi non c'è posto per loro".
© Riproduzione Riservata