VIABILITÀ
Parcheggi e navette: «Giunta fuori strada»
Critiche dai due ex assessori della Lega Nord: «Non conoscono Varese»
«L’ennesima idea estemporanea, buttata lì da questa giunta comunale senza alcuna valutazione su costi, fattibilità e soprattutto utilità». Se ci fosse una pagella, il voto sarebbe 4. Così la Lega Nord, col capogruppo Fabio Binelli e il consigliere Carlo Piatti, il primo ex assessore all’urbanistica (e padre del Pgt), il secondo alla Polizia locale, bocciano sonoramente la proposta, al vaglio dell’Esecutivo di Palazzo Estense, di creare una serie di parcheggi in periferia dai quali istituire un servizio di navette dirette in centro. Una soluzione, questa, rivolta soprattutto a chi lavora nel cuore della città e più in generale per snellire il traffico e l’intasamento dei posteggi.
Il modello, per grande approssimazione, è quello di Lampugnano. I due del Carroccio sono contrari. E “demoliscono”, a loro modo di vedere, l’idea «tipica della sinistra, di voler attuare interventi idilliaci nelle realtà dove gli stessi sono impraticabili». Ecco le obiezioni della Lega.
Binelli: «Le navette o comunque un servizio di trasporto pubblico frequente che colleghi le periferie al centro della città sono un sistema non adatto a capoluoghi di dimensioni e densità di popolazione come Varese. Non è una mia opinione, è provato da tutti gli studi sul traffico.Brescia ci ha provato ma per collegamenti con quartieri fortemente abitati».
Questa la premessa. L’ex assessore scende quindi nel dettaglio: «Pensare che una persona prenda l’auto, raggiunga il parcheggio di periferia più vicino e salga poi sul mini-bus è già un’operazione scomoda che rende poco competitiva l’offerta. Se ci aggiungiamo poi che il viaggio in navetta non offrirebbe alcun vantaggio in termini di tempo perché le navette devono stare in coda come le auto, allora possiamo già chiudere il discorso».
Il lumbard osserva inoltre che le corsie preferenziali per il trasporto pubblico, che secondo il Pgt varato dalla precedente amministrazione andrebbero comunque sviluppate, trovano poche arterie dove “correre” a causa delle dimensioni modeste delle carreggiate. «Vorrei ricordare che una l’avevo ripristinata in via Sanvito, ma è stata poi soppressa su richiesta e voto quindi favorevole anche del Pd».
E poi i costi. «L’amministrazione del sindaco Galimberti si è finora caratterizzata per idee non supportate da previsioni di spesa e soluzioni di copertura finanziaria. Questo delle navette è l’ultimo esempio: istituire un servizio così, pensandolo efficiente e con elevata frequenza di corse, presuppone un costo enorme. E chi paga? Gli utenti con i biglietti? I ricavi coprono in minima parte le spese. Il contributo della Regione? Sì, ma è già tutto dirottato sul servizio urbano, le linee esistenti, e per destinarlo alle navette bisognerebbe cancellare le attuali corse dei bus. Come pensano di finanziarlo? E soprattutto: sanno che per il trasporto pubblico c’è ora un’agenzia della mobilità, in cui Varese è insieme a Como e Lecco, che deve condividere le nuove prospettive?».
Carlo Piatti rincara la dose e chiama in causa anche «gli spot sui parcheggi».
«Con le navette hanno scoperto l’acqua calda. Le avevamo sperimentate, anni fa, sotto Natale e gratuite, con risultati scadenti: non le prendeva nessuno. Figuriamoci se può diventare un sistema da estendere su tutto l’anno. Abbiamo poi visto, per stare in tema, quanto è utilizzata la linea O, che porta al nuovo ospedale: la invocavano tutti ma quel bus non lo prende nessuno». E quindi la sosta. «Si è mai vista tanta confusione nei provvedimenti? In campagna elettorale avevano promesso la sosta gratuita nella pausa pranzo e l’hanno attuata solo per un’ora e in meno di metà delle vie del centro, poi avevano garantito la sosta gratuita nei primi 40 minuti e ovviamente non l’hanno applicata perché si sono resi conto, ammesso che già non lo sapessero, che non era sostenibile economicamente». E la critica prosegue: «Adesso ammettono la volontà di trasformare i parcheggi bianchi in sosta a pagamento. Il problema è che per legge devono essere mantenuti, in ogni zona, un certo numero di posteggi a disco orario. Ci dicano quindi dove pensano di fare nuovi incassi».
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