LA VERTENZA
Parcol, poca liquidità. Scatta la cura
Entro un anno una quindicina di prepensionamenti. Poi contratti di solidarietà. Nello stabilimento
Nel 2016 ha registrato uno dei fatturati migliori della sua storia, eppure Parcol (azienda specializzata nella produzione di valvole) si ritrova oggi con difficoltà di liquidità. Colpa dei margini che si sono ridotti drasticamente, a causa, soprattutto, della crisi che ancora attraversa il mercato dell’oil&gas e dell’energia. E così, per l’azienda storica di Canegrate, attiva da oltre sessant’anni, si apre un periodo di riorganizzazione interna che, inevitabilmente, andrà a toccare anche il personale. Attualmente i dipendenti in forza nel sito produttivo dell’Alto Milanese sono 210. Entro il prossimo anno, per una quindicina di loro, scatteranno i pre pensionamenti volontari. Per tutti gli altri, che resteranno ai loro posti, potrebbe aprirsi un periodo di contratti di solidarietà. Il quadro aziendale è stato dipinto ieri dall’amministratore delegato Giancarlo Vandone, direttamente ai rappresentanti dei lavoratori in una riunione sindacale.
«Di fronte a quanto ci è stato descritto - commenta Antonio Del Duca della Fiom - non possiamo rimanere indifferenti ma dobbiamo anche dire che l’azienda ci ha rassicurato sulla precisa volontà di trovare soluzioni condivise che abbiano il minor impatto sociale possibile sui dipendenti. E’ chiaro che le procedure saranno poi da valutare nel dettaglio e ci saranno esplicitate nei prossimi incontri, ma la strada da seguire è già tracciata: uscite volontarie da parte di chi è vicino alla pensione ed eventualmente contratti di solidarietà».
Insomma, una cura dimagrante per rimettere l’azienda in piena forma. «Io preferisco parlare di efficientamento - sottolinea l’amministratore delegato Vandone - perchè fino ad oggi abbiamo combattuto e abbiamo resistito in un mercato veramente difficile. Noi facciamo valvole specializzate. Nel 2015 quelle che sono passate dall’ufficio tecnico per essere ingegnerizzate sono state il 40%. Questa percentuale sale al 74% nel 2016. E’ chiaro che i costi per ufficio tecnico e materiali lievitano. Inoltre abbiamo di solito bisogno di 9-12 mesi per la produzione e invece è capitato che ci chiedessero consegne in sei mesi. Se poi aggiungiamo qualche commessa incagliata, arriviamo alle attuali difficoltà di liquidità». E’ chiaro che il top management non intende perdere tempo. E’ già stato messo a punto un piano di efficientamento interno per migliorare i processi e agire anche sui costi. Tanto più che l’azienda in dieci anni è passata da uno stabilimento con 110 persone a Canegrate, a quattro siti produttivi nel mondo con oltre trecento persone. «Siamo saliti di una taglia nei fatturati - spiega ancora Vandone - ma il passaggio è stato complicato». Ora scatta la cura.
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