PROVINCIA AL VOTO
Pareggio che piace al Pd
Otto consiglieri al centrosinistra e altrettanti al centrodestra. Vincenzi ha i numeri per i prossimi due anni. Exploit di Magrini
Il ribaltone non c’è stato. Centrodestra e centrosinistra pareggiano 8 a 8 e la maggioranza della Provincia resta in mano a Civici e democratici e alla nuova formazione di Esperienza civica, riunitasi attorno a Marco Magrini che, senza partiti alle spalle, è riuscito a compiere un exploit, ottenendo due seggi.
Parità, dunque, ma nel Consiglio provinciale sarà determinante anche il voto di Gunnar Vincenzi, che quindi si garantisce i numeri anche per i prossimi due anni. In generale, dalle elezioni svolte a Villa Recalcati il Partito democratico arretra e perde un seggio (da 7 a 6), la Lega Nord (4) avanza e toglie un consigliere provinciale agli alleati di Forza Italia (3). La vera sorpresa è quella di Marco Magrini e della sua “Esperienza civica” nonostante il divorzio da Giorgio Ginelli. Infine il vicepresidente uscente, con la sua “Insieme per una provincia civica”, matiene il posto a Villa Recalcati.
Pareggio e nulla di fatto visto che, alla fine, l’assalto del centrodestra è stato respinto. Nel conteggio totale dei voti ponderati, Forza Italia, Lega e Ncd sono riusciti nel sorpasso (50,4% contro 49,6%), ma è stata la classica vittoria di Pirro perché alla fine l’elezione determinante è stata quella di due anni fa, con la vittoria di Gunnar Vincenzi, che sarà l’ago della bilancia in Consiglio provinciale. Alle ore 23.30 (dunque ancora in attesa della conferma ufficiale dei risultati) gli eletti in Consiglio provinciale sarebbero i seguenti: Paolo Bertocchi, Valerio Mariani, Giuseppe Licata, Luca Paris, Carmelo Lauricella e Cristina Riva (Civici e democratici), Marco Magrini e Davide Tamborini (Esperienza civica), Giuseppe Longhin, Maurilio Canton, Carlo Pescatori, Marinella Colombo (Lega nord), Aldo Simeoni, Giuseppe Taldone e Marco Riganti (Liberi per la provincia di Varese), Giorgio Ginelli (Insieme per una provincia civica).
Un pareggio, insomma, ma che per il centrosinistra è praticamente una vittoria.
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