Elezioni
Parlamentarie M5s nel caos, in vista "risultato provvisorio"
Nuova giornata nera di polemiche su voto web e filtro candidature. Di Maio a caccia di nuovi vip
Roma, 17 gen. (askanews) - Potrebbero essere resi pubblici giovedì sera i primi risultati delle "parlamentarie" del Movimento 5 stelle per la compilazione dei listini bloccati in vista delle elezioni politiche. Secondo fonti parlamentari, si tratterà di liste "provvisorie", che daranno conto del risultato del voto on line degli iscritti, che anche oggi ha dato origine a molte difficoltà costringendo i vertici del Movimento a orientarsi verso una proroga delle operazioni. Anche se la conferma ufficiale ancora non c'è, a Montecitorio la mezza giornata di votazioni aggiuntive, in programma domani mattina, viene data per scontata.
"La prossima volta il Restitution Day lo facciamo per comprare i nuovi server", scherzano i deputati a 5 stelle, oggi in aula a Montecitorio quasi al completo (con tanto di foto ricordo dell'ultimo giorno di "scuola") per il voto sulle missioni all'estero e l'invio dei soldati italiani in Niger.
Le liste domani saranno ancora "provvisorie", si dice in ambienti parlamentari, per due motivi. Sia perché non è esclusa, dopo la "scrematura" preventiva che ha messo fuori lista anche qualche parlamentare uscente, qualche sforbiciata ulteriore all'esito di nuovi accertamenti sugli aspiranti deputati e senatori, sia perché il risultato delle votazioni deve poi tenere conto della necessità del riequilibrio di genere. Problema che ha costretto già in fase di inserimento nelle parlamentarie a effettuare qualche deroga, consentendo ad esempio ad autocandidate donne già quarantenni di essere selezionate per la Camera in aree nelle quali erano in numero insufficiente.
Compito dei vertici del M5S sarà minimizzare le polemiche, fiorite anche oggi sul blog di Beppe Grillo a proposito delle esclusioni di candidati e delle difficoltà nel voto on line. E soprattutto cercare di ridurre al minimo il rischio di ricorsi che trascinino il movimento in una nuova odissea giudiziaria che non mancherebbe di avere le sue ripercussioni nel dibattito elettorale. "Chi è stato escluso non aveva i requisiti", è la parola d'ordine alla quale formalmente si attengono le fonti 5 stelle alle quali si chiede un commento. Si parla di condanne penali nascoste all'atto della richiesta di candidatura, di scontri fra Meetup e attivisti locali, ma anche di rastrellamento di iscrizioni di interi clan familiari e di "cordate" territoriali: metodi classici per i molto disprezzati partiti della cosiddetta prima Repubblica, aggiornati all'era del web.
Per evitare che l'informazione si concentri sull'ennesima giornata nera della democrazia digitale a 5 stelle, una carta che il M5S e il suo attuale frontman Luigi Di Maio giocheranno sarà probabilmente quella di annunciare l'ingresso in lista di qualche altro nome noto dopo quelli del comandante Gregorio De Falco e dei dei giornalisti Gianlguigi Paragone ed Emilio Carelli.
"Qualche altro nome ci sarà", giurano a Montecitorio, "ma per i candidati nei collegi uninominali ci sarà probabilmente da attendere qualche giorno".
Molti candidati nell'uninominale saranno parlamentari uscenti, mandati a giocarsi la riconferma sul territorio. "A qualche notabile che si è proposto - racconta un deputato - abbiamo detto di no, c'è sempre il rischio che poi arrivino qui per farsi i fatti loro. Per cui molti di noi saranno 'spalmati' nei collegi".
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