GIULIO CAVALLI
Parliamo di legalità
Giulio Cavalli, scrittore, giornalista, autore teatrale ed ex consigliere di Regione Lombardia che dal 2007 vive sotto scorta a causa del suo impegno contro le mafie, è l’ospite dell’aperitivo con l’autore di sabato 19 marzo alle ore 11 alla Tela, osteria di Rescaldina (strada Saronnese 31) sottratta alla criminalità organizzata e divenuta «osteria sociale del benessere» , gestita dalla cooperativa Arcadia con altre associazioni del territorio.
L’incontro, organizzato in collaborazione con Anpi Rescaldina e con la biblioteca comunale, affronta il tema della legalità partendo dalle pagine dell’ultimo libro di Cavalli «Mio padre in una scatola di scarpe» (Rizzoli), un romanzo ispirato a una storia Vera. Quella della famiglia Landa, colpita dall’uccisione di Michele, metronotte 61enne a pochi giorni dalla pensione, impegnato a piantonare un ripetitore per la telefonia mobile a Pescopagano. Un omicidio, avvenuto il 6 settembre 2006, cui i media diedero poco risalto e che Cavalli fa riemergere nelle pagine di un libro che indaga una vicenda umana prima che di criminalità organizzata.
Michele Landa, infatti, non è un eroe ma una persona normale che desidera coltivare il suo orto e godersi la famiglia restando una persona pulita; cosa non facile a Mondragone, dove serve coraggio anche per vivere tranquilli. Chi non cerca guai, infatti, è comunque costretto a confrontarsi ogni giorno con gli spari e le minacce dei Torre e con l’omertà dei compaesani. Michele conosce la posta in gioco, ha perso il lavoro e molti amici, ma è convinto, nonostante tutto, che in quel deserto si possa costruire qualcosa di bello e provare a essere felici. Al suo fianco c’è Rosalba, la silenziosa: dopo quarant’anni si amano come il primo giorno, sono diventati genitori e nonni, sognano una casa grande e un albero di mele. Ma si può immaginare una vita diversa, in una terra paralizzata dalla paura?
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