LA SCELTA
Partorire in sicurezza
Come mostrano i recenti episodi di cronaca, «la nascita contiene in sé un elemento di rischio imponderabile, ma ci sono informazioni che le donne hanno diritto a conoscere per poter scegliere al meglio dove partorire». Lo dice Maria Vicario, presidente della Federazione nazionale dei collegi ostetriche, che spiega che «è bene leggere la Carta dei servizi del percorso nascita», prima di compiere la propria scelta. Ecco gli elementi da tenere in considerazione secondo Vicario. In primis, il numero di parti effettuati dalla struttura: «Evitare quelle dove ne avvengono meno di 500 l’anno, più rischiose perché meno in grado di fronteggiare eventuali emergenze e non in grado di fornire assistenza ginecologica, ostetrica e neonatologica 24 ore su 24». Per gravidanza plurima o con complicanze come diabete, eccessivo aumento di peso o pressione troppo alta, cercare un punto nascita di livello due (che accoglie gravidanze da 34 a 37 settimane) o tre (con gravidanze sotto le 34), che assicurano cure subintensive o terapia intensiva neonatale. Verificare la percentuale di parto cesareo, «che in Italia varia da regione a regione, o all’interno della stessa regione e dipende molto dagli operatori», ricordando che «se se ne abusa può essere rischioso». Inoltre, se si ha già avuto un primo parto con cesareo, occorre «informarsi sulla possibilità del parto vaginale dopo cesareo». Se si è intenzionate a fare la partoanalgesia, controllare sulla Carta che il punto nascita l’assicuri 24 ore su 24.
E poi: informarsi se è consentito avere il compagno vicino durante il travaglio, il parto e nelle due ore successive e sulla possibilità di scegliere la posizione durante il travaglio «per cercare di contenere il dolore». Assicurarsi che sia garantita, come dovrebbe essere per legge, la possibilità di donare le cellule del cordone ombelicale, «che viene prelevato in tutta sicurezza per mamma e figlio non prima di 60 secondi dopo la nascita». Attenzione anche al post-partum: controllare se l’affidamento del neonato alle cure della madre sin dalle prime ore di vita è di 24 ore o solo diurno, «valutando che si può essere molto stanche e doloranti dopo un parto». Controllare che sia promosso l’adeguato attaccamento al seno e il bonding, «ovvero la possibilità, dopo il parto, di trascorrere alcune ore con il padre e il figlio per facilitare la genitorialità».
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