L’ORA DEI CONTI
Passa il bilancio, resta la polemica
Approvato con i voti della maggioranza. Forza Italia ritira gli emendamenti su Amsc ma tiene il sindaco sulla graticola. Il Pd attacca: «Cassani sfiduciato»
Tanto rumore per nulla. Parafrasando il titolo dell’opera shakespeariana, il centrodestra dà il via libera al bilancio di previsione del Comune e al Documento unico di programmazione (Dup) poco prima dell’una di notte del 23 marzo. Quattordici i voti a favore, sono quelli dell’intera maggioranza composta da Lega Nord, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Cittadini di Centro e Gruppo misto (Libertà per Gallarate). Fuori dall’aula tutti i partiti d’opposizione (Pd, Città è Vita, Gallarate 9.9) scandalizzati dal teatrino della politica andato in scena in aula con gli emendamenti di Forza Italia su Amsc prima presentati, poi ritirati in seguito alle rassicurazioni della Lega Nord sul rilancio dell’azienda.
La seduta di mercoledì sera, 22 marzo, del consiglio comunale lascia, però, diversi strascichi. Il primo – evidente – è lo scollamento tra il sindaco Andrea Cassani e la componente di Forza Italia. Solo l’intervento del capogruppo leghista Stefano Deligios permette di recuperare il rapporto. Secondo elemento importante è il clima di guerriglia che si continua a vivere in maggioranza. E questo a soli otto mesi dall’elezione del primo cittadino leghista. Terzo – e non ultimo - fattore è stato il salvataggio del vicesindaco Moreno Carù, messo sotto tiro dal suo stesso partito (Forza Italia) con i tre emendamenti sul bilancio (checché ne dicano i firmatari), poi salvato in corner dal ritiro dei documenti e dall’accordo ritrovato.
Quanto potrà andare avanti ancora questa amministrazione? Forza Italia non fa mistero della sua strategia, dicendo che terrà per cinque anni sulla graticola Andrea Cassani. Il tutto dopo averlo sostenuto nella sua candidatura a sindaco. Ciò fa gridare allo scandalo l’opposizione, in primis il Pd con il capogruppo Giovanni Pignataro scatenato in aula: “Avete sfiduciato il sindaco davanti a tutta la città dimostrando scarsa dignità istituzionale e politica. Questa giunta, ormai è evidente, non ha più una maggioranza”. Ci ha pensato, allora, il presidente Donato Lozito a rintuzzare l’attacco con un intervento di ampio respiro: “Il nostro cemento è un confronto serio di carattere programmatico. Non siamo in un ring. Il ring è l’interesse della nostra città”. Approvato il bilancio ora, dunque, servono i fatti. Cioè una città migliore, come promesso in campagna elettorale. Ma, di questi tempi, nessuno ha la bacchetta magica.
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