L'ALLARME
Passero solitario
Mancanza di pollai, presenza di gazze e inquinamento all'origine del preoccupante calo di presenze. La Lipu: "Aiutateci a fare una mappatura e studiare i motivi del fenomeno"
Saltellano per il prato cinguettando tranquilli, sono piccoli e spesso li si sente tra le fronde vicino a casa: sono i passeri che hanno sempre popolato le nostre zone. Qualcosa è però andato storto. Le immagini che si creano nella memoria non sono recenti, ma ormai consolidate. Negli ultimi anni infatti si è registrato un grandissimo calo di questa specie ornitologica. Ed è un fenomeno che non ha colpito solamente Gallarate, come spiega il delegato della sezione cittadina della Lipu, Costante Cavallaro: «Si tratta di un problema molto grave che sta colpendo tutta Europa».
Su questo argomento è stato fatto uno studio da parte della stessa Lega italiana per la protezione degli uccelli, a livello nazionale, al fine di cercare di individuare le cause di un fenomeno anomalo. Il passero infatti appartiene a quel tipo di animali definiti «generalisti» per la loro capacità di adattarsi alla situazione, trovando metodi di nutrimento anche diversi fra loro: elemento non comune ai panda o alle rondini, per rimanere nel genere animale, che hanno un sostentamento ben particolare e limitato. Per questo il forte calo di presenza di questo volatile ha spinto gli esperti a cercarne le cause, individuate in modo generale in inquinamento, predazione e competizione con altri uccelli. Il tutto unito a fattori come l’aumento dell’urbanizzazione, la mancanza di cibo e di pollai.
«I pollai sono fondamentali per i passeri, così come le siepi e le fronde folte», entra nel dettaglio Cavallaro. «L’assenza di questi elementi porta a una diminuzione di esemplari. In paesi con boschi o con una coltivazione di galline ancora diffusa questo calo non è percepito come in altre parti. Poi ci sono i casi come Milano dove in piazza Duomo, non certo famosa per i pollai e i boschi, incontri diversi passeri. Questo però è dovuto alle coltivazioni di edera sui balconi che permette la formazione di nidi».
Un’altra causa è l’aumento della presenza di gazze, dovuta al loro trasferimento dai boschi ai centri abitati e alla loro caratteristica di attaccare i nidi proprio dei passeri, tra gli altri. Ora serve passare ai ripari e una delle cose più importanti è offrire un riscontro della situazione della zona. Sicché il delegato della Lipu gallaratese lancia un messaggio pubblico preciso: «Facciamo appello ai cittadini, di Gallarate e non solo, che segnalino quello che accade. Se davvero anche da loro sono scomparsi questi volatili o se anzi sono aumentati. Così da fare una mappatura».
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