L’AMMANCO
Pedaggi non pagati: ecco il conto
Pedemontana fa scattare la procedura per la riscossione di 5 milioni l’anno
La società Autostrada Pedemontana Lombarda ha stimato che nei prossimi due anni gli utenti potrebbero arrivare a non pagare il pedaggio per oltre 10 milioni di euro.
E si torna a parlare dell’ipotesi di applicare le sanzioni secondo il codice della strada, per chi non paga il passaggio sull’autostrada.
E’ una nelle spine nel fianco della nuova autostrada e che il presidente Antonio Di Pietro vuole risolvere. Per questo la società ha aperto un bando di gara per cercare una società come che recuperi i crediti in modo coercitivo.
La stima al momento è che anche nel 2017 e 2018, la società avrà problemi con gli utenti che per diversi motivi non pagheranno il pedaggio, di questi la maggior parte saranno italiani (per un totale di 7 milioni e 200 mila euro in due anni e utenti con targa straniera per 3milioni e 800mila euro).
Interpellato da Prealpina, l’Ufficio esazione di Pedemontana spiega: «Secondo la valutazione dei volumi di traffico e l’analisi dei dati, abbiamo stimato che per i prossimi due anni la situazione che potrebbe verificarsi è coerente con la necessità di dover ricorrere a un pagamento coercitivo di 5 milioni di euro l’anno, fra clienti con targhe italiane (lotto 1) e straniere (lotto 2)», puntualizzano poi che «non è detto che questa cifra poi corrisponderà alla realtà, si tratta di stime cautelative al meglio e comunque Pedemontana non ha vincoli di rispetto ai volumi».
Come si legge poi nelle pieghe della complessa gara di appalto, Autostrada Pedemontana Lombarda dovrà corrispondere una provvigione alla società di esazione. Fino a questo momento dal primo di novembre 2015 (quando è entrato in vigore il pedaggio alla fine di Milano Expo 2015) a settembre 2016, quando il presidente Di Pietro ha presentato i dati di Pedemontana è emerso che la società ha insoluti per i pedaggi 3.900.523 euro, poco meno di 4 milioni di euro, di cui 2.463.890 soggetti a sollecito.
La linea di Di Pietro è non fare la causa nei confronti degli utenti che passano per caso e possono avere avuto difficoltà nel pagare, ma come ha detto l’ex magistrato: «Chi è passato 200 volte ci gioca. Voglio che la società di riscossione, a cui forniamo le liste dei debitori, se centra l’obiettivo sia pagata. Quanto riscuote? Dovrà prendere anche la quota che spetta per aver chiesto la riscossione, in modo che sia al netto e mantenga il piano finanziario».
L’ex ministro Di Pietro di recente ha anche riacceso i riflettori sul rapporto pedaggi non pagati-sanzioni stradali: inizialmente Pedemontana aveva pubblicizzato il fatto che chi non avesse pagato il pedaggio entro 15 giorni sarebbe stato soggetto a sanzioni da parte della polizia stradale.
Gli automobilisti furono terrorizzati per mesi finché proprio la Prealpina venne a conoscenza del mancato accordo con il ministero degli Interni.
«Non solo Pedemontana ma molte altre autostrade stanno ponendo un tema al Ministero dell’Interno: per chi non paga può essere prevista, all’interno dell’articolo 176, comma 11 e 21 del Codice della Strada, la possibilità di una multa?», ha dichiarato Di Pietro alla Commissione Bilancio regionale lo scorso ottobre.
«Perché anche quella è una violazione stradale e si sta discutendo, lo sta discutendo l’Aiscat».
© Riproduzione Riservata