OBIETTIVO 2021
Pedemontana, avanti tutta
Maroni e Di Pietro convinti: «L’opera sarà completata». Ma mancano almeno tre miliardi di euro
- Ottimisti, nonostante tutto. Lo sono Roberto Maroni, governatore lombardo, e Antonio Di Pietro, neo presidente di Pedemontana. Ottimisti sulla ripresa e sulla conclusione dei lavori dell’importante e discussa autostrada entro il 2021, così come previsto dal piano economico finanziario. Lo hanno ribadito durante una conferenza stampa negli uffici della Regione.
Ottimisti benché, dopo la realizzazione dei primi lotti, le casse della società di gestione siano vuote, manchino più o meno 3 miliardi di euro, forse qualcosa in più e non in meno, e il confronto con le banche per ottenere i crediti necessari sia al momento improduttivo. Situazione finanziaria aggravata dall’uscita di scena del governo, che per Pedemontana non vuole cacciare più un solo centesimo. Non solo, i rapporti con l‘impresa vincitrice dell’appalto, l’austriaca Strabag, denunciano incomprensioni e conflittualità per una serie di problemi finanziari, procedurali, operativi.
Detto questo, la determinazione di Di Pietro, la sua esperienza come ministro alle Infrastrutture in precedenti governi, la rete dei suoi contatti depongono per la soluzione di tutti i problemi, se non rapida di sicuro in prospettiva. Così sembra pensarla Maroni, che non a caso l’ha voluto al vertice di Pedemontana contro il parere di buona parte del centrodestra, che vede ancora nell’ex magistrato di Mani Pulite un avversario e non una figura cui affidare incarichi pubblici. Tant’è. Maroni non ha sentito ragioni e l’ha imposto. Giovedì Di Pietro ha dato un saggio della sua voglia di fare, spiegando, prospettando, raccontando senza infingimenti come stanno le cose per Pedemontana. Da costruire ci sono ancora circa due terzi dell’opera, da Lentate sul Seveso alla Bergamasca, più di 40 chilometri in aggiunta alla ventina già in esercizio, partendo da Cassano Magnago. Vanno completate anche le tangenziali di Varese e di Como, oltre a una raffica di collegamenti secondari e di svincoli.
Senza dimenticare le opere di compensazione ambientale, attorno alle quali sia Maroni sia Di Pietro hanno inteso riservare assoluta priorità. «Pedemontana non deve essere imposta - ha detto Maroni - ma deve essere condivisa ed accettata, questo si fa attraverso le misure compensative, che costano, ma che sono un investimento sul territorio. Ci sono tutte le condizioni per arrivare fino in fondo». Certo, concludere i lavori. In proposito, Di Pietro è stato
esplicito: «Ho accettato la presidenza con l’obiettivo di realizzare l’opera in tutta la sua interezza, sia perché già da ministro la ritenevo importante sia perché solo realizzarla in toto rende sostenibile il piano economico finanziario, così da dare una risposta a chi, per il traffico, tutte le mattine debba subire la stessa odissea, perché di odissea si tratta».
Servizio completo sulla Prealpina di venerdì 29 luglio
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