TROPPO CARA
Pedemontana deserta, perso un altro 20%
Si registra un ulteriore calo di utenti da quando, a inizio febbraio, sono entrate in vigore le nuove regole sugli sconti
Sulla Pedemontana circolano sempre meno mezzi. Alla fine della prima settimana lavorativa senza lo sconto del 50 per cento sul pedaggio per i titolari del conto targa, il bilancio è drammatico, perché il traffico pare essere sceso di un ulteriore 20 per cento. Di fatto, l’autostrada è semideserta.
Sono questi i dati ufficiosi che circolano negli ambienti di Pedemontana da quando, lunedì 1, è entrato in vigore il nuovo sistema di riduzioni per i frequent users, cioè coloro che usano spesso l’autostrada e che superando una certa soglia di passaggi hanno diritto allo sconto del 50 per cento del pedaggio. I dati ai primi di gennaio già non erano incoraggianti: l’autostrada veniva usata solo al 30% di quanto previsto nel piano economico finanziario. Sulla tratta A, da Cassano Magnago a Lomazzo, nel mese di dicembre la media giornaliera di passaggi era di 8.200 mezzi, mentre quelli previsti erano 19.600. Scendere ancora del 20 per cento vuol dire sottrarre altri 1.640 mezzi: si è quindi arrivati a 6.560 mezzi al giorno, 13mila in meno di quelli previsti.
Sulla tangenziale di Varese un calo del 20%, rispetto a dati di dicembre (13mila mezzi contro i 28.100 previsti), vuol dire altri 2.600 automobilisti che non prendono il collegamento Gazzada – Ponte di Vedano. Evidentemente l’autostrada costa troppo e gli automobilisti girano alla larga.
Sui problemi di Pedemontana torna anche Dario Balotta, responsabile regionale trasporti di Legambiente, che ha preparato un ricco memorandum per il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio: «E’ evidente che in queste condizioni il project financing su cui si basava Pedemontana è fallito. Il traffico è sceso drasticamente, lungo le poche tratte aperte gli utenti si ribellano a un pedaggio troppo caro, con l’effetto che Pedemontana incassa un terzo di quel che costa gestirla (anche a causa del debito bancario). Se fosse stata una società privata, avrebbe dichiarato fallimento».
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