IL CASO
Pediatria riaprirà entro fine mese
L’assessore Gallera al Consiglio regionale: «Pronto a precettare i medici. Presto anche il Punto nascite»
La notizia: entro la fine del mese di gennaio riaprirà la Pediatria dell’ospedale di Angera. Giulio Gallera, assessore al Welfare di Palazzo Lombardia, lo comunica al Consiglio regionale, riunito martedì 10 gennaio al Pirellone. In discussione, assieme agli altri punti dell’ordine del giorno, c’è l’interrogazione presentata dal leghista Emanuele Monti attorno alla controversa vicenda, che ha tenuto banco nelle settimane di Natale.
Pediatria di nuovo in funzione significa, sempre secondo Gallera, il preliminare per riaprire al più presto anche il Punto nascita. «Settimana prossima - spiega Gallera - andremo a verificare direttamente con il Ministero, da cui dipende l’autorizzazione definitiva, la possibilità di approfondire la nostra proposta e di arrivare a una deroga ai parametri minimi che consenta la sopravvivenza dei sette punti nascita lombardi».
Ad Angera, il reparto è stato chiuso all’improvviso alcune settimana fa dalla direzione generale dell’Asst di Busto Arsizio in scia al decreto del Ministero della Salute, che prevede appunto la dismissione delle Maternità con meno di 500 parti in un anno. Il caso dell’ospedale Ondoli , insomma.
«Ma quell’affrettata chiusura si è rivelata un errore» ammette l’assessore, ponendo l’accento su una procedura che avrebbe dovuto seguire ben altre strade.
Una in particolare: il coinvolgimento del territorio, attraverso il dialogo con le istituzioni locali e i cittadini. «Le mamme, in primo luogo» sottolinea l’esponente dell’esecutivo Maroni, riferendosi al presidio permanente della Maternità angerese, che ha indotto la Regione ad accelerare i tempi per trovare una soluzione. Tutt’altro che scontata, alla luce delle prescrizioni governative e per la cronica mancanza di pediatri disposti a lavorare nei piccoli ospedali.
Senza una struttura capace di garantire sicurezza e senza un numero sufficiente di nascite per generare un’altrettanta necessaria esperienza medica nell’eventualità di emergenze, secondo il Ministero bisogna tirar giù la saracinesca.
La Regione Lombardia invece che cosa sta facendo?
Innanzitutto ha stanziato fondi propri e sta arruolando pediatri. Pesca dalla lista formata con il bando per l’ospedale varesino Del Ponte, assume con l’intenzione di realizzare un «progetto innovativo» (sono parole di Gallera) da sottoporre al ministro Beatrice Lorenzin, progetto che valga per tutti i punti nascita regionali in via di dismissione sulla base dei parametri governativi.
«Se necessario - annuncia l’assessore - procederemo anche alla precettazione dei medici».
Insomma, nulla ci sarà di intentato per ripristinare un servizio sanitario ritenuto irrinunciabile nel comprensorio di Angera, fino al punto da provocare una sorta di sollevazione popolare sostenuta dai sindaci della zona.
Emanuele Monti, firmatario dell’interrogazione affrontata in consiglio, si dichiara soddisfatto dall’impegno assunto da Gallera e dallo stesso governatore Roberto Maroni.
«La Regione» dice tra l’altro «per riparare ai danni fatti dal governo centrale, ci ha messo la faccia, agendo rapidamente nonostante le molte difficoltà note».
Il progetto anticipato dall’assessore - spiega Monti in una sua nota - consentirà ai pediatri di andare a lavorare nei piccoli ospedali e non soltanto nei centri maggiori, nella consapevolezza di servire comunque strutture d’eccellenza.
In altre parole, varrà il criterio delle rotazione. «Questo perché» chiosa il rappresentante del Carroccio «l’evoluzione del sistema sanitario lombardo non può prescindere dal valorizzare i nosocomi esistenti».
Che è un po’ il voler ribadire come i piccoli ospedali del Varesotto e non solo, per i quali pareva fosse sempre valida l’opzione di ridimensionamento o, comunque, di riconversione, non si toccano.
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