ARTISTI
Penasca, il borgo dell'arte
Pittori e scultori hanno dato vita alla 34esima edizione di "Penasca di San Fermo: un borgo da riscoprire"
All’inaugurazione ha partecipato anche il sindaco Attilio Fontana, da sempre legatissimo ad una manifestazione «che unisce festa e arte, donandomi un momento nel quale essere sindaco è davvero bello». Il corpo Musicale Mornaghese ha accolto il primo cittadino con le note del canto degli Italiani e dell’Inno alla Gioia, prima che la macchina organizzativa guidata da Patrizia Bonacina passasse alla consegna del “Premio Penasca”, per il nono anno consecutivo assegnato ai agli abitanti di San Fermo che si distinguono per il servizio alla comunità: il riconoscimento è stato attribuito ai sacrestani Cesare Crugnola e Aldo Fontana, alla presenza del parroco don Germano Anzani e di don Carlo Garavaglia, responsabile della costituenda comunità pastorale comprendente Biumo Inferiore, Biumo Superiore, Valle Olona e appunto San Fermo.
Luisa Oprandi, che è anche consigliere comunale, ha presentato le rassegne antologiche dedicate a Sergio Colombo e Aldo Bono, «due artisti molto diversi ma uniti dall’amore per la bellezza: mi piace pensarli, oggi, mentre dipingono gli impareggiabili panorami del cielo».
Una antologia ha trovato ospitalità nel santuario dei santi Fermo e Rustico; un’altra all’interno dello studio Turri-Bonacina: già, la forza della rassegna di Penasca è infatti quella di aprire fisicamente le antiche corti, i giardini e le case ai visitatori, ospitando ciascuna la piccola esposizione di un artista (una sessantina i pittori presenti, alcuni dei quali appartenenti al Circolo degli Artisti presieduto da Ferruccio Zuccaro).
La rassegna ha offerto anche momenti di intrattenimento per i più piccoli, gli stand delle associazioni locali (dall’Istituto di Psicosintesi agli alpinisti dell’Eiger) e le bancarelle di aziende agricole per sottolineare il legame con l’Esposizione Universale milanese. Tra via Oslavia, via Rienza e via Avisio si respirava dunque l’aria dell’arte più sincera e genuina, con uno sguardo a quel panorama da San Vittore al Sacro Monte che si osserva dal belvedere; un panorama che si può ammirare, da lì, tutti i giorni, senza aspettare la prossima rassegna.
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