Petrolio
Petrolio: tonfo a NY, chiude sotto 30 $, prima volta in 12 anni
Oggi -5,7% a 29,42 dollari al barile, in settimana -11,27%
New York, 15 gen. (askanews) - Il petrolio è stato protagonista di uno scivolone sulla scia di rinnovate preoccupazioni legate all'andamento dell'economia della Cina, il secondo maggiore consumatore al mondo di greggio dopo gli Stati Uniti. Ciò va ad aggiungersi ai timori associati a scorte mondiali in eccesso, che dal giugno 2014 hanno sgonfiato le quotazioni di oltre il 70%.
Al Nymex, il contratto a febbraio ha perso il 5,7%, 1,78 dollari, a 29,42 dollari al barile, minimi del novembre 2003. Si tratta della prima volta che il barile americano chiude sotto i 30 dollari al barile in 12 anni.
Nella settimana il greggio ha ceduto l'11,27%, peggio del -10,5% registrato nella scorsa settimana, la prima del 2016.
A nulla è valsa la contrazione per quarta settimana di fila delle trivelle petrolifere attive negli Usa. Stando al rapporto pubblicato dal gruppo di servizi petroliferi Baker Hughes, in arrivo ogni venerdì, nella settimana finita oggi i pozzi sono scesi di una unità a 515. Sette giorni fa era stato annunciato un calo di 20 unità a un totale pari a 516. Nell'ottobre 2014 il numero complessivo era pari a 1.609 trivelle. Secondo gli analisti la contrazione dei pozzi è destinata a continuare: nel giugno 2009 negli Stati Uniti c'erano soltanto 179 trivelle attive.
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