L'INDAGINE
Piccolomo non drogò la moglie
Perizia medico legale fa cadere l'impalcatura dell'accusa di omicido volontario. Si va verso l'archiviazione
L'ipotesi ha fatto capolino fin da quando il sostituto procuratore Luca Petrucci riprese in mano il fascicolo sulla morte di Marisa Maldera: se fosse stato un omicidio, la donna avrebbe dovuto essere narcotizzata o avvelenata, altrimenti sarebbe riuscita a sfuggire alle fiamme che avvolsero l'auto sulla quale viaggiava con l'allora marito Giuseppe Piccolomo.
La perizia medico legale però esclude avvelenamenti e pure che la donna sia stata narcotizzata prima di morire bruciata nell'auto finita fuori strada, a Caravate.
Quel che consente alla difesa di Piccolomo d'intascare un assist che potrebbe trasformarsi nell'archiviazione del fascicolo per omicidio volontario a carico del killer delle mani mozzate.
Ampio servizio sulla Prealpina in edicola venerdì 5 giugno.
© Riproduzione Riservata