IL CASO
Pompieri spostati, caserma vuota
Lunedì notte solo due vigili del fuoco in servizio: impossibile coprire il turno
Nubifragio e pompieri con la caserma vuota: non accadeva da tanti anni che il distaccamento di Saronno si trovasse in simili difficoltà di organico, almeno da quando l’allora ministro dell’Interno, Roberto Maroni, aveva garantito gli auspicati rinforzi per evitare le periodiche chiusure «per forza maggiore».
La sera di lunedì 26 giugno, alle 20, la squadra uscente era in servizio sull’ex statale Varesina a Caronno Pertusella per la caduta di due alberi, ma nessuno le ha potuto dare il cambio.
Tecnicamente, durante la notte, il Comando saronnese di via Strà Madonna non ha chiuso, ma in servizio erano soltanto in due, troppo pochi per organizzare l’uscita anche di un solo mezzo. E questo malgrado ce ne fosse un gran bisogno, dopo il violento temporale abbattutosi su tutto il Saronnese e che ha anche costretto al rinvio delle gare del campionato europeo di softball in programma sul vicino campo di Caronno.
È stata la prima volta dopo tanti anni che il turno notturno è restato di fatto “scoperto”: la maggior parte dei pompieri è stata in realtà dirottata in altri comandi della provincia, perché anche lì la coperta era troppo corta.
Il tutto, dunque, sacrificando il distaccamento di Saronno, oltre tutto in una nottata che è stata particolarmente lunga, considerando i molti danni per il maltempo con cui si è stati alle prese, soprattutto nella vicina Solaro, che solitamente fa riferimento proprio al comando della città degli amaretti per le proprie emergenze.
E’ stato un episodio isolato?
Tutto fa pensare che nel corso dell’estate in verità il problema potrebbe ripetersi, considerando che il momento caldo legato alle ferie estive deve ancora arrivare.
Dunque si è trattato di un campanello d’allarme per i saronnesi e le autorità locali: in passato l’apertura a singhiozzo della caserma di Saronno (soprattutto per coprire carenze di organico all’aeroporto di Malpensa) era divenuto la prassi ed era stato anche oggetto di interrogazioni al Senato e alla Camera dei deputati, pure alla luce della circostanza che Saronno e circondario erano e restano la zona della provincia di Varese a maggior tasso di industrializzazione, con la presenza anche di molte fabbriche chimiche e farmaceutiche e quindi potenzialmente ad alto rischio. Abitualmente la competenza dei pompieri saronnesi si estende anche al vicino comasco e all’altomilanese, per arrivare anche ai paesi più vicini della Brianza.
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