I CONTROLLI
Pop star o Jihadista? Fermato
A Malpensa con un passaporto falso: iraniano processato. La difesa: «Fuggiva perseguitato dai fondamentalisti»
Un cantante neomelodico iraniano che fa strage di teenager o un implacabile fiancheggiatore dell’Isis? O entrambe le cose?
Chi sia davvero Barzid Reza al momento non si sa, ciò che è certo è che nel pomeriggio di giovedì 15 giugno, l’uomo è stato fermato dalla polaria a Malpensa con un passaporto austriaco falso. E che nel cellulare aveva parecchio materiale terroristico: video di esecuzioni, scene di truce violenza islamica, foto piuttosto eloquenti e numerose chat a tema.
Il sospetto degli investigatori - coordinati dal pubblico ministero Maria Cristina Ria - è che il tenebroso Barzid di Jihad ne sappia qualcosa ed è per questo che gli atti sono stati subito trasferiti alla Dda di Milano.
Nel frattempo ieri, venerdì 16 giugno, l’iraniano è comparso davanti al giudice Sara Cipolla per il processo direttissimo con l’accusa di fabbricazione e possesso di documenti falsi. Difeso dall’avvocato Andrea Febbraro il trentunenne ha raccontato la sua storia di «perseguitato dal regime».
Articolo sulla Prealpina di sabato 17 giugno.
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