PROBLEMI
Poste, un’altra estate di disagi
I sindacati: tempi raddoppiati nella consegna delle raccomandate non recapitate
Arriva l’estate e s’infiammano anche le consuete lamentele sul tema della corrispondenza: ritardi, disagi e caos per i cittadini vengono segnalati dai sindacati Slp Cisl, Failp Cisal, Confsal e Ugl. Al centro, ancora una volta, il ritiro delle raccomandate che non vengono consegnate immediatamente dal postino per assenza del destinatario. Ebbene, da lunedì 10 luglio queste lettere “speciali”, proprio perché urgenti, si possono ritirare non più il giorno dopo, ma dopo due. E il settore non è più in carico al servizio corrispondenza che aveva degli uffici dedicati, ma è tornato agli sportelli distribuiti sul territorio.
«L’ennesima nuova riorganizzazione attuata unilateralmente da Poste Italiane senza accordo con il sindacato, anche in Lombardia sta creando gravi disagi per il ritiro negli uffici postali degli oggetti a firma (raccomandate, assicurate, atti giudiziari) non consegnati - tuonano i sindacati -. Fino a lunedì scorso, soprattutto nelle città e nei grandi centri abitati dove è presente un Centro Primario di Distribuzione della corrispondenza di Poste, i cittadini dal giorno successivo si potevano recare unicamente in questo Centro con gli sportelli aperti per tutta la giornata. Senza alcun passaggio interno, gli oggetti erano già pronti fin dal primo mattino».
Ebbene, la nuova organizzazione messa in atto prevede che il ritiro sia effettuato in uno dei tanti uffici postali dislocati nelle città (in provincia si contano 180 uffici postali fra le filiali di Varese e Busto Arsizio). «In apparenza, ma solo in apparenza, un vantaggio per i cittadini che in tal modo dovrebbero ritirare il particolare tipo di corrispondenza in un ufficio più vicino a casa propria - proseguono -. In sostanza grande caos e disorganizzazione». Accade anche a Varese e in provincia, dal capoluogo a Busto Arsizio, con particolari disagi nelle valli e nei piccoli centri.
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