IL DELITTO
«Preparavano insieme la salsa di pomodoro»
Omicidio di Marilena Re, il retroscena: marito e figlia in silenzio, i ricordi del figlio
Ci sono soltanto 500 metri di distanza fra la villetta del presunto assassino e l’abitazione della famiglia Buzzi. Dove vivono il figlio e la suocera di Marilena Rosa Re, Angela Forapani.
Da ieri, lunedì 11 settembre, l’abitazione di via Principessa Mafalda è diventata il rifugio del marito della vittima, Carlo Buzzi, e dei figli Elenora e Luca: tutti si sono barricati nella casa dell’anziana, anche perché quella di Castellanza è stata posta sotto sequestro. Per un breve periodo ci aveva vissuto anche la promoter.
«No comment», ripete serafico il marito di Marilena Re quando gli si chiede del fermo di Vito Clericò. L’uomo resta in silenzio mentre esce dall’abitazione con la figlia, per salire a bordo della sua Volkswagen Golf nera e scomparire. Ed è proprio la figlia a urlare ai giornalisti: «No, no, no. Non vogliamo parlare, non avvicinatevi. Ma soprattutto non suonate il campanello, perché in casa c’è una donna di 90 anni che deve essere lasciata tranquilla».
È un fascio di nervi, adrenalina e dolore la figlia di Marilena Re. Ieri mattina ha appreso dell’arresto del presunto assassino della madre. Oggi del ritrovamento dei resti d’una donna nell’orto dei Clericò.
Sembra una leonessa, con una lunga coda bionda, pronta a difendere la famiglia. Anche il fratello Luca era chiuso a riccio di fronte all’assedio dei giornalisti. Ma, mentre era passeggero di un’auto, ha poi deciso di rilasciare qualche battuta, riferendo di conoscere Clericò perché si tratta di «un amico di famiglia», tanto che «il padre e il presunto assassino preparavano anche le conserve di salsa di pomodoro insieme».
Inoltre, i Buzzi sarebbero arrabbiati e avviliti rispetto al cinema mediatico che si è creato nell’ultimo mese, oltre al “tribunale dei social network” nel quale chiunque ha potuto mettere la famiglia sotto inchiesta mentre attendeva notizie della donna scomparsa nel nulla, confidando appunto nelle indagini.
Intanto in via Livorno, dove abita la famiglia Clericò, sono tutti sotto choc. Il cane della coppia indagata continua ad abbaiare. La villetta è stata posta sotto sequestro: sigilli al cancello, sulla porta e alle finestre. Nessuno dei vicini ha troppa voglia di parlare.
Cosa dire? «Gente brava, lavoratori», spiega un residente.
«Sono persone normali. Gente che ha lavorato una vita». Lavoro e risparmi per avere una bella abitazione, con un giardino rigoglioso in cui svetta un albero con bellissimi melograni rossi. Tutto dà l’idea di ordine e perfezione nel quartiere con villettine e palazzine. Prati perfetti. Niente fuori posto. Fino all’arrivo dei Ris. «Impensabile», dice una vicina, chiedendo l’anomimato. «Non ci sono ombre sulla famiglia, parliamo di persone riservate. Come tutti noi».
Intanto nell’orto della famiglia normale, sono spuntati i resti di Marilena. Fatta a pezzi dopo essere stata uccisa.
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