VOLANTE
Preso il latitante in fuga
E' l'ultimo di una banda di albanesi a finire in cella venti giorni dopo l'inseguimento con arresto nel cuore di Legnano. "In Italia per le leggi miti"
C’è chi in Italia viene per il clima, chi perché si mangia bene. E chi invece occupandosi di furti in appartamenti si trasferisce qui per le "leggi miti" che gli garantiscono una relativa impunità. E’ questo il dettaglio non secondario che emerge dall’ultima operazione condotta dagli uomini della squadra volante del commissariato di Legnano: i poliziotti guidati dall’ispettore Riccardo Concas sono riusciti a mettere le mani sull’ultimo componente di una banda di nove persone, tutte già condannate dal Tribunale di Asti e ricercate dalla Procura di Monza. L’uomo, cittadino albanese, era nascosto a Legnano in un appartamento di via Massimo D’Azeglio, dove viveva con la fidanzata connazionale, una cubista che lavora in un locale in centro a Milano. L’indagine che ha portato al suo arresto era iniziata l'11 maggio, quando una Volante aveva intercettato in corso Italia un’Audi A6 (risultata rubata) con quattro persone a bordo. Visti i poliziotti l’autista aveva invertito la marcia ed era fuggito accelerando, dando il via a un inseguimento che un chilometro più avanti si era concluso con un incidente in piazza Monumento. Poi la fuga a piedi dei quattro banditi fino alla ferrovia. Da lì le indagini che martedì mattina hanno portato gli agenti in via D’Azeglio. Per entrare nell’appartamento, gli ispettori hanno usato un trucco: si sono travestiti da postini, poi hanno suonato dicendo che c’era un pacco da ritirare. L’uomo ha aperto la porta, una volta dentro gli agenti si sono qualificati. Ammanettato l’albanese, sul quale pendevano un decreto di espulsione e l'ordinanza di cattura per una pena comminata dal Tribunale di Asti, per furti in appartamento. In casa dell’uomo gli agenti hanno trovato diversi orologi di provenienza sospetta: chi nella foto dovesse riconoscere il suo, può contattare subito il commissariato di Legnano.
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