Pressing su Taddeo
I soci fondatori del Varese calcio sono convinti che il vicepresidente non abbia le risorse necessarie
Domenica 29 gennaio, all’indomani delle deflagranti dimissioni del presidente Gabriele Ciavarrella, che aveva acceso la spia rossa riguardo alla situazione economica del Varese, Aldo Taddeo ha garantito una risposta rassicurante coi fatti.
Ma dall’altra parte della barricata creatasi all’interno di piazzale De Gasperi, esiste la quasi certezza che questa risposta non arriverà.
I soci fondatori, a partire da Enzo Rosa, sono convinti che l’attuale vicepresidente biancorosso non sia in grado di mettere sul piatto i soldi necessari per fronteggiare le necessità più impellenti (rimborsi spese di dicembre a squadra e staff) e per rendere effettivo un progetto di risanamento economico in grado di regolarizzare le pendenze con i fornitori.
La palla, dunque, è nella metà campo di Taddeo.
A lui spetta la prossima mossa, attesa entro sabato 4 febbraio: o rilancia iniettando denaro nelle casse del club o lascia.
Nella seconda eventualità, che con il trascorrere del tempo sembra diventare sempre più possibile, bisognerà verificare la posizione del direttore generale Paolo Basile, il quale per l’amministratore delegato della Ital ha garantito. La sensazione è che il d.g. possa rimanere all’interno della società anche in caso di uscita di Taddeo.
Soltanto dopo il prossimo passo di quest’ultimo, qualunque esso sia, sarà comunque possibile riunire il consiglio d’amministrazione, ridotto a quattro persone in seguito alle dimissioni di Ciavarrella: sono rimasti Basile, Taddeo, Franco Colombo e Rosa. Questo Cda dovrà ratificare il nuovo assetto, sia nel caso in cui l’attuale numero due rimanga in sella (assumendo la presidenza) sia nell’eventualità di una sua uscita di scena.
A oggi Basile possiede la maggioranza delle quote societarie con il 51%; Taddeo ha il 29%, Ciavarrella il 14%, Rosa il 5%, l’altro socio fondatore Piero Galparoli l’1%. Una suddivisione che, in ogni caso, subirà mutamenti.
Basile è l’uomo che si è impegnato nella ricerca di risorse esterne per nutrire la società: è stato lui a portare lo sponsor GaGà e, nella scorsa estate, a convincerlo ad aumentare il gettito finanziario; è stato lui a individuare in Taddeo la persona in grado di assicurare solidità economica al Varese. Proprio le differenti considerazioni interne riguardo all’imprenditore cresciuto a Solbiate Arno, tuttavia, hanno provocato la spaccatura: Basile lo ha ritenuto da subito affidabile, invece Ciavarrella e Rosa hanno sollevato via via delle perplessità.
L’addio commosso di “mister Life” ha sancito la rottura insanabile. Il messaggio inviato a Basile è stato sostanzialmente questo: «O lui, o noi».
In caso di divorzio da Taddeo, resta da capire se e come sarà possibile la copertura finanziaria del resto della stagione. Non briciole, ma una cifra a cinque zeri. Senza scordare il passivo accumulato durante l’annata di Eccellenza, quando la voglia di vincere azzerando i rischi portò ad uno sforamento del budget.
Certo, GaGà si sta dimostrando serio e puntuale nei versamenti promessi, però il flusso assicurato dallo sponsor principale non basta. Anche perché quest’anno è venuto a mancare il prezioso contributo fornito durante la stagione della rinascita da due amici del Varese quali Claudio Milanese e Paolo Orrigoni.
Esistono allora piste alternative per recuperare le risorse necessarie?
Rosa e soci ci stanno lavorando. E a questo punto, se Taddeo lascerà, non sono esclusi colpi di scena: nuovi ingressi e il rientro di Ciavarrella.
© Riproduzione Riservata