GLI INGRATI
Prete li ospita. E loro lo picchiano
Arrestati due nordafricani: in tre anni hanno estorto al sacerdote 11mila euro
Estorsione a un sacerdote del Saronnese: due stranieri, che lui aveva assistito dopo il loro arrivo in Italia, dapprima hanno iniziato a chiedergli soldi, ottenendoli; poi, quando il prete ha chiuso il portafogli, lo hanno minacciato e addirittura malmenato, per farsene dare ancora.
I malviventi sono un tunisino e un marocchino, arrestati nelle scorse ore dai carabinieri della Compagnia di Saronno al termine di indagini che duravano ormai da qualche tempo e che erano iniziate proprio a seguito dell’aggressione subita dal sacerdote. Il quale aveva riportato solo qualche contusione e qualche piccola escoriazione: era stato medicato al pronto soccorso dell’ospedale e quando i militari gli avevano chiesto cosa fosse accaduto, era apparso chiaro che fosse molto spaventato e intimorito da qualcuno.
Alla fine aveva fornito le spiegazioni che i tutori dell’ordine gli chiedevano.
Si è scoperto che ormai da tre anni versava denaro ai nordafricani, che in pratica vivevano sulle sue spalle, e che vivevano fra Saronno e l’immediato circondario.
Le richieste di soldi avvenivano addirittura con cadenza mensile; i due si alternavano nell’andare a bussare alla porta del sacerdote.
Secondo le stime, all’appello dal conto corrente del religioso mancherebbero circa undicimila euro, “donati” non molto volontariamente ai maghrebini, che adesso devono rispondere di estorsione, rapina e lesioni personali.
L’episodio dell’aggressione era avvenuto a maggio a Saronno, quando il prete aveva detto basta e quindi era stato picchiato.
I militari negli ultimi mesi hanno compiuto una serie di accertamenti, sia tramite pedinamenti dei sospetti che prendendo in esame telefonini e computer, e anche verificando i movimenti bancari avvenuti nel corso degli anni sul conto corrente della vittima.
Avuto un quadro completo della situazione, hanno chiesto e ottenuto dalla Procura della Repubblica l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti degli extracomunitari che sono stati dunque rintracciati nella zona, sono stati presi in consegna e sono stati trasferiti nel carcere di Busto Arsizio in attesa degli interrogatori, quando saranno chiamati a fornire la loro versione dei fatti.
L’inchiesta non è finita perchè ci sarebbe un terzo complice, pure lui straniero e a quanto pare originario del nord Africa, tuttora ricercato; avrebbe avuto un ruolo più defilato nella vicenda e per lui l’accusa sarebbe soltanto quella di tentata estorsione; malgrado le pressioni non sarebbe infatti riuscito a ottenere denaro, chiesto solo ultimamente al sacerdote, quando sulla vicenda già stavano indagando le forze dell’ordine.
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