POLIZIA
«Prima o poi ammazzo tuo figlio»
Due anni di minacce e violenze, quarantenne allontanato da casa dell’ex moglie
La sua giornata tipo? Sbattersi sul divano, bere, fumare e minacciare ex moglie e figliastro. In spregio, tra l’altro, alla sentenza di separazione che lo aveva condannato ad andarsene di casa. Disoccupato, incline agli stupefacenti, dovrebbe tirare a campare con i 200 euro al mese che lo Stato gli riconosce a titolo di invalidità dovuta all’hiv. Ma la ex alla polizia l’ha detto chiaro: «Le sue violenze sono psicologiche, mi induce a dare o promettere denaro per fare i suoi comodi al bar, per comprarsi le sigarette e mantenere i suoi vizi».
Ebbene, la pacchia per il quarantaduenne, con numerosi precedenti, è finita l’altro giorno, quando gli agenti del commissariato diretto dal vicequestore Fabio Mondora hanno eseguito la misura dell’allontanamento emessa dal gip Nicoletta Guerrero su richiesta del pubblico ministero Maria Cardellicchio. Stando alla vittima, i maltrattamenti sarebbero iniziati nel 2014, da quando il figlio di primo letto della donna fece ritorno tra le mura domestiche, dopo quattro anni di affidamento ai servizi sociali a causa di una forte depressione della mamma. L’uomo a quel punto si sarebbe sentito trascurato, messo in disparte. Le tensioni crebbero e la coppia arrivò alla separazione, con la condanna del marito, nel 2015, ad andarsene. Ma non lo fece, con l’acquiescenza della donna che nei suoi confronti in fondo nutriva compassione e pena: malato, senza lavoro, senza famiglia né casa, la ormai ex non ebbe il cuore di cacciarlo. A quanto pare da quel momento in poi le aggressioni, le minacce, le intimidazioni sarebbero aumentate esponenzialmente. «Ti uccido», le diceva brandendo il coltello da cucina. «Prima o poi ammazzo tuo figlio», le urlava. E poi continui insulti. A febbraio dovette intervenire una pattuglia per placarlo e alla fine la donna ha deciso di mettere tutto nero su bianco, formalizzando la denuncia, sfociata nel provvedimento eseguito lunedì.
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