Primarie a Busto e Gallarate
Si fanno le primarie. Si fanno a Busto Arsizio e pure a Gallarate. Perché quella che sembrava essere la via più semplice e ragionevole per non spaccare la coalizione di centrodestra e non mortificare le ambizioni dei singoli che ambiscono a candidarsi a sindaco, si sta trasformando in un percorso a ostacoli, fra paletti e ostruzionismi, rivendicazioni e tatticismi. Così il punto d’approdo della preconsultazione democratica potrebbe diventare il punto di rottura, mandando in pezzi tutto il sistema di alleanze e la buona volontà che qualcuno ha messo in questa trattativa per tenere assieme la squadra.
Insomma, le segreterie provinciali che martedì 8 marzo si sono riunite a Milano per risolvere il nodo che sui tavoli cittadini non è stato possibile dirimere, nei fatti si sono scannate ancora una volta. Paradossalmente i più quieti e moderati sono stati Matteo Bianchi (Lega) e Nino Caianiello(Forza Italia) i quali, in fondo, della necessità di sottoporre i pretendenti candidati al test si erano ampiamente convinti. Ma così non è stato per gli altri, in particolare per Fratelli d’Italia (rappresentata da Fabio Fedi), che specie su Gallarate ha rivendicato accordi nazionali secondo i quali la leadership spetta a loro, intenzionati a mettere in campo Luca Gnocchi e in attesa oggi di un segnale dal loro direttivo nazionale prima di dire sì o no alla proposta del confronto interno.
Ampi servizi sulla Prealpina di mercoledì 9 marzo.
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