GLI EFFETTI DEL CLIMA
“Principi azzurri” da salvare
Gennaio mite: migrazione anticipata dei rospi con rischio di finire schiacciati dalle auto. In campo i volontari
Nel mondo delle favole, il rospo si tramuta in principe azzurro grazie al bacio di una bella fanciulla. Nel mondo reale, si sveglia dal letargo nella parte finale dell’inverno, quando le temperature di sera e di notte non sono più da congelamento, e migra dal bosco verso stagni, ruscelli o laghi per deporre le uova. E qui, rischia davvero grosso: deve attraversare strade col pericolo di finire schiacciato dalle auto. Lo sanno bene i volontari che, in più zone del Varesotto, si attrezzano con barriere per fermare la “marcia” degli anfibi e con secchi per trasportarli oltre le carreggiate del traffico. Questa operazione avviene a metà o fine febbraio, superato il grande freddo. Ma stavolta, la sveglia dal letargo è “suonata” con largo anticipo. Già la scorsa settimana, complici la pioggia e le temperature miti, si è assistito infatti alla prima migrazione. È successo tra Osmate e Sesto Calende, più precisamente nell’area di Lentate Verbano, dove si registra uno dei più consistenti (6.000 rospi e rane) esodi per deporre le uova in uno stagno. E così, i “volontari anfibi di Sesto Calende” e quelli del Parco del Ticino hanno dovuto correre ai ripari, andando in fretta e furia a collocare le barriere lungo un fronte, stradale, di 600 metri.
Per spiegare l’attività salva-anfibi, si terrà stasera, 18 gennaio, ore 21, un incontro nella sala conferenze del Comune di Sesto Calende. Sarà anche l’occasione per raccogliere adesioni, potenziare la squadra dei volontari.
Servizio completo sulla Prealpina di giovedì 18 gennaio
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